È accaduto a Ventimiglia come a Lampedusa, al Baobab di Roma come a Bolzano. In modo spontaneo persone comuni, in questo caso del movimento No Tav e cittadini francesi del Brianzonese, si sono messe insieme per dare soccorso ai migranti che rischiano la vita attraversando la frontiera in alta montagna: è la rete di solidarietà Briser Le Frontières.

Oggi, Domenica 7 gennaio 2018  marcia da Claviere a Montegèvre. C’è bisogno di abbattere le frontiere, dicono quelli della rete, “un obiettivo comune tra chi lotta contro coloro che devastano la natura per movimentare merce e turisti sui terreni ad alta velocità, mentre chiudono tutti gli spazi a coloro che non gli rendono il giusto profitto, preparando il terreno di quello che rischiano di far diventare l’ennesimo cimitero a cielo aperto…”. Forse ora è più chiaro cosa significa che la lotta del movimento No Tav non si è limitata a dimostrare l’inutilità di un’opera costosa e devastante, ma ha cambiato in profondità le relazioni tra le persone e il loro sguardo sul mondo

Ritrovamenti sulle montagne valsusine nei giorni prima di Natale, percorrendo i sentieri che conducono verso una Francia sempre più presidiata dalla polizia. Indumenti, fogli, effetti personali

Da diversi mesi la Valle di Susa, come altre terre di confine, si trova ad assistere a continui tentativi di passaggio di persone migranti verso la Francia. Spesso alle spalle si lasciano un futuro negato, dal sistema in cui viviamo, accompagnato da distruzione, miseria, guerre e traversate in mare passate miracolosamente indenni. Ad aspettarli, oltre alla rigidità dell’inverno alpino, c’è una pesante e spietata militarizzazione.

La barriera fisica delle montagne alla testata della vallata è resa selettiva dai governi, per le persone ma non per le merci.

Per l’inutile e sovrastimato passaggio di queste ultime ci opponiamo come Movimento No Tav alla realizzazione di un’opera da miliardi di euro. Per il passaggio delle persone ci battiamo per la libertà di circolazione. Il Movimento No Tav è Antifascista, in quanto la nostra è una lotta contro le decisioni dall’alto che condizionano la vita delle persone ed è Antirazzista perché queste ultime devono avere eguali diritti. Scegliere dove costruirsi un futuro non deve implicare per forza intraprendere sentieri pericolosi con il rischio di morire sui nostri colli. Riteniamo inaccettabile l’utilizzo della montagna come strumento per l’arricchirsi di pochi, scavando un buco verso la Francia dall’inutilità conclamata. Allo stesso tempo rifiutiamo l’utilizzo di queste stesse montagne nel distruggere la vita delle persone che vi transitano.

Per questi motivi il Movimento No Tav aderisce alla marcia di domenica 7 gennaio 2018 da Claviere a Montegèvre organizzata dalla Rete di Solidarietà “Briser Le Frontières”*: contro le frontiere, per muoversi liberamente.

Tra la Valsusa e il Brianzonese è nata una rete di persone che hanno scelto la solidarietà all’indifferenza, una rete chiamata Briser les Frontières. “Abbattere le frontiere, un obiettivo comune tra chi lotta contro coloro che devastano la natura per movimentare merce e turisti sui terreni ad alta velocità, mentre chiudono tutti gli spazi a coloro che non gli rendono il giusto profitto, preparando il terreno di quello che rischiano di far diventare l’ennesimo cimitero a cielo aperto. L’ indifferenza è complicità!” (briserlesfrontieres@gmail.com)