co Dopo l’approvazione di un testo alla Camera, (http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00802290.pdf) ottenuto grazie alla pressione delle nostre firme e l’impegno della presidente Boldrini a cui la petizione è indirizzata, il tutto era fermo perché la valutazione della vicepresidente Fedeli e di senatori e senatrici che la sostenevano era che non ci fosse la maggioranza sufficiente a farla approvare.

In tutto questo tempo ho visto tante, troppe donne, magari abbandonate dal marito o dal compagno con i loro figli: tutti privati del diritto di scelta. Così come ho visto persone che semplicemente vogliono avere il diritto di decidere, mentre tutte le proposte di legge depositate non vengono prese in considerazione e restano chiuse nei cassetti del Parlamento. Anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato esplicitamente l’Italia perché non permette di scegliere il cognome materno. Un risultato che è la conclusione di una coraggiosa battaglia giuridica cominciata nel lontano 2006 da una coppia italiana. Nella sentenza i giudici hanno chiesto al nostro Paese di “adottare riforme” legislative o di altra natura per rimediare ai diritti violati.

Io personalmente da circa 30 anni, quando ho scritto con molt* di voi la legge sul cognome materno che non ho mai avuto la soddisfazione di poterla discutere in Parlamento. Una legge  che aspettiamo da tempo e che potete leggere a questo link: http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stampati/pdf/43920001.pdf,

Ora, dopo la recente sentenza della Corte costituzionale che impone al Parlamento di sanare la palese incostituzionalità della situazione attuale, c’è l’impegno del presidente della commissione Giustizia a cui la proposta è stata assegnata, di calendarizzarla per fine anno o inizio prossimo.
Per questo vi chiedo di aggiungere altre firme di amici e sostenitori, perché non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo.
Stiamo attendendo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza per capire se non c’è il rischio che la formula “con l’accordo dei genitori” è possibile assegnare il cognome materno, nasconda una possibilità di veto del padre. La proposta uscita dalla Camera, prevedeva il doppio cognome che garantiva entrambi i genitori.
Una ulteriore pressione al presidente del Senato e della commissione giustizia sui tempi, può essere anche esercitata con un aumento delle firme raccolte oltre che con mail che ciascuno di voi può inviare .
Questo è il momento buono per sostenere la nostra richiesta
Vi aggiornerò ulteriormente appena ho nuove notizie.