Nell’anno del 70 esimo anniversario dell’ottenimento del diritto al voto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha onorato il ricordo delle prime dieci sindache italiane elette nel 1946 con una targa celebrativa. L’incontro che si è tenuto presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 11 novembre, ha visto per l’occasione la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni che in quella tornata elettorale dimostrarono già di essere proiettati al futuro, un futuro fatto dalla cittadinanza a pieno titolo delle donne. Le targhe, realizzate per i dieci Comuni, ricordano Alda Arisi eletta sindaca a Borgosatollo; Giovanna Ninetta Bartoli a Borutta; Elsa Tosetti a Fanano; Ada Natali a Massa Fermana; Margherita Sanna a Orune; Anna Montiroli Coccia a Roccantica; Caterina Tufarelli Palumbo Pisani a San Sosti; Elsa Damiani Prampolini a Spello; Lydia Toraldo Serra a Tropea; Ottavia Fontana a Veronella.
La targa celebrativa recita le parole di Filomena Delli Castelli, una delle 21 donne rappresentanti dell’Assemblea Costituente : “ Eravamo consapevoli che il voto alle donne costituiva una tappa fondamentale della grande rivoluzione italiana del dopoguerra. Avevamo finalmente potuto votare e far eleggere le donne. E non saremmo state più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce ma fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”.
L’appuntamento elettorale delle amministrative del marzo 1946 anticipò la straordinaria partecipazione femminile al voto del 2 giugno, il giorno in cui si fu chiamati/e a scegliere tra Repubblica e Monarchia e ad eleggere i/le rappresentanti dell’Assemblea Costituente.
Nella campagna elettorale delle prima tornata delle Amministrative (la seconda in autunno), che coinvolgeva grandi città e piccoli paesi da nord a sud dell’Italia, le cose non furono certo facili poiché la politicizzazione, forte per il 2 giugno, sembrava flebile rispetto all’alfabetizzazione politica e democratica per le amministrative. Nel sensibilizzare l’elettorato femminile al nuovo diritto da esercitare a livello nazionale e locale, giocò un ruolo importantissimo l’associazionismo femminile, specie quello a maggiore partecipazione popolare come l’Udi e il Cif. Si puntò all’alfabetizzazione politica di un popolo che usciva dal fascismo sapendo che per le donne, al superamento di un diritto negato, si trattava della conquista della cittadinanza, fino a quel momento, in Italia, solo al maschile. Votare significava legittimare autonomia e affermazione di sé, nei dieci comuni che elessero le prime sindache d’Italia ci fu una proiezione verso la modernità, un nuovo corso (tutte furono rielette per molte legislature date le capacità dimostrate).
L’incontro è stato introdotto dal Sottosegretario di Stato On. Luca Lotti che ha affermato: “il dono fatto alle comunità che elessero sindache nel 1946, vuole anche simbolicamente abbracciare tutte le donne che oggi sono in prima linea nella politica”, a presiedere l’incontro il Sen. Franco Marini, Presidente del Comitato Storico Scientifico insieme con la Sen. Maria Lisa Cinciari Rodano, tra le fondatrici del Comitato pro-voto che si costituì dopo la Liberazione di Roma.
Per ricordare il lungo e faticoso cammino delle donne nella conquista dei loro diritti, sono intervenute la storica Patrizia Gabrielli e la direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli.

L'On. Lotti e la Sen. Rodano, il Pres. Marini consegnano la targa all'Assessora di Spello
L’On. Lotti e la Sen. Rodano, il Pres. Marini consegnano la targa all’Assessora di Spello