Intervista sul canale YouTube dell’associazione a ERICA MASTROCIANI, triestina, laureata in Storia e Pedagogia, scrittrice e dirigente delle ACLI, che firma un’opera incentrata sulle memorie familiari e sulla sua città: una doppia storia che si dipana dal primo Novecento con l’immigrazione dei nonni dalla Puglia a Trieste. Nell’arco di due generazioni, è narrata una città da sempre frontiera e cerniera tra più mondi che anche la geografia situa in una doppia angolazione di monte e di mare.

L’ultima guerra ha lasciato segni indelebili nella città, in cui è finita, dopo ulteriori tragici eventi (es. le foibe), solo nel 1951, diventando Trieste italiana. Storie di immigrazione ed emigrazione racchiuse in brevi e significativi profili, alternati a fotografie, ricette di cucina e a un Piccolo glossario. Dal ricco archivio familiare che attraversa tutto il Novecento, l’Autrice recupera i vissuti dei nonni materni e paterni – Gino da Corato, Carlo da Putignano, Concetta da Trani e Ada da Camaiore – il loro rispettivo rapporto con la terra natale e il loro percorso d’integrazione a Trieste rilevandone il portato, altrimenti dimenticato; le loro speranze, i dolori, le felicità. Recupera anche un proprio percorso affettivo e di crescita valoriale, e un legame più certo con un mondo totalmente diverso, culturalmente e linguisticamente, come la Puglia; in particolare, con Corato, il paese d’origine del nonno Luigi, detto “Gino”, che commenta essere quello “che ha più faticato a integrarsi e più è rimasto legato alla sua terra che ha dovuto lasciare per un’opportunità diversa di vita nuova”.

Info: Erica Mastrociani, Care parole. – Viterbo, Scatole parlanti, 2023; Vittoria (Terre d’Ulivi, 2015); Il tempo era adesso (Scatole parlanti, 2019).