Articolo di Ilaria Venturi   su Repubblica.it

154732092-8ec954b0-55bc-4c3e-aa16-395f0e8add67BOLOGNA – Niente piatti da lavare e figl* da accompagnare a scuola, nemmeno la spesa. Le donne scioperano. A casa e sul lavoro. E’ la mobilitazione delle donne promossa a livello nazionale e in 40 paesi del mondo per l’8 marzo che a Bologna porterà le donne in piazza Maggiore  alle ore 9,30 e in corteo alle ore 18 lungo via dell’Indipendenza sino a piazza dell’Unità. E poi bandiere fuori dai balconi  con la swcritta“io sciopero”e spillette – il materiale si trova alla libreria delle donne in via San Felice – e un dress code per la giornata: vestirsi di nero e fucsia. Infine, lo slogan: “Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!”

“L’8 marzo tornerà a essere un momento di mobilitazione femminista attraverso lo strumento dello sciopero generale”, spiegano le promotrici di “Non una di meno”. Un’idea, l’adesione allo sciopero globale, nata proprio a Bologna, all‘assemblea che portò oltre 1.500 donne a confrontarsi contro la violenza alle donne in ogni sua forma. Lo sciopero è indetto dai sindacati di base per 24 ore (Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb) e dalla Flc-Cgil, per otto ore. Questo garantisce la copertura sindacale, “indipendentemente dal fatto che si sia iscritte o meno a qualunque sindacato”, precisano le promotrici che indicano anche una mail a cui scrivere nel caso di dubbi: nonunadimeno@gmail.com. C’è anche un vademecum per scioperare.

Il movimento “Non Una Di Meno”, sceso in piazza a Roma lo scorso novembre, ha indicato 8 punti per l’8 marzo per ribadire, anche attraverso lo sciopero, il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia. “Non si tratta di uno sciopero simbolico, ma politico, che parte dal rifiuto della violenza maschile contro le donne”, spiega Roberta Ferrari, una delle voce di “Non una di meno”.

A Bologna l’appuntamento è in piazza Maggiore alle 9,30, dove sarà allestito uno spazio con lezioni di educazione alle differenze e un consultorio per discutere di sessualità e alle 18 per il corteo notturno che partirà da piazza Maggiore verso piazza dell’Unità. “Saremo rumorose  e colorate con padelle e cucchiai per farci sentire – dice Elisa Coco di Comunicattive – saremo una concentrazione di forza femminista che smuoverà la città”. “Il nostro – continua – è un progetto rivoluzionario per contrastare alle radici un fenomeno che colpisce la nostra cultura nel suo complesso. Centinaia di migliaia di donne stanno lavorando in tutta Italia a un movimento potente, che si amplia, per questo abbiamo lanciato l’hashtag #siamomarea”.