“Ad alta voce” si chiama lo sportello al quale l’Università Statale di Milano ha dato vita In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Si tratta di un servizio di ascolto e orientamento a disposizione delle studentesse per intercettare il rischio di violenza psicologica e fisica all’interno delle relazioni.

Presso l’Università statale di Milano esiste già l’Osservatorio Violenza sulle donne; L’anno scorso è stato promosso un corso interdisciplinare “Violenza di genere: percorsi formativi interdisciplinari volto al riconoscimento, alla prevenzione e al superamento della violenza di genere in tutte le sue forme; l’Università è sede di Human Hall, centro di eccellenza per la ricerca che promuove azioni concrete per favorire l’inclusione.

Il nuovo servizio è stato annunciato nel corso dell’evento “Violenza di genere e stereotipi – Educare per prevenire”, realizzato il 24 novembre nell’Aula Magna dell’Ateneo milanese in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, momento in cui è stato anche presentato il questionario “Indagine su violenze di genere e comportamenti non corretti a sfondo sessuale nell’ambito dell’Università degli Studi di Milano” i cui risultati saranno noti all’inizio del 2024.  “Ad alta voce” è promosso da Marilisa D’Amico, Prorettrice delegata a Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti e da Marina Brambilla, Prorettrice delegata ai Servizi per la Didattica e agli Studenti dell’Università degli Studi di Milano.

Lo sportello verrà attivato nell’ambito delle attività di supporto psicologico offerto dell’ateneo che prende in carico circa duemila studenti ogni anno attraverso attività di counseling e orientamento grazie agli accordi stretti dall’Ateneo con realtà territoriali specializzate. “Ad alta voce” si avvarrà inoltre della collaborazione con il centro antiviolenza pubblico SVSeD (Soccorso violenza sessuale e domestica) fondato da Alessandra Kustermann presso la clinica Mangiagalli:  in Statale verrà realizzata in un primo momento una rete di ascolto che intercetti precocemente e accolga il disagio di donne coinvolte in relazioni che mostrino tratti manipolatori, ossessivi o di possessività, condizioni troppo spesso minimizzate ma che purtroppo molto frequentemente preludono ad atti di violenza psicologica e fisica, e in un secondo tempo verrà attivato l’orientamento verso il SVSdE.