L’Assemblea della Camera approva lo stralcio e la sede legislativa in Commissione Giustizia delle norme sullo stalking e sull’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia. L’esponente di Sinistra Democratica {{Katia Zanotti}}, interviene sull’allarme sociale rappresentato dall’aumento degli stupri e dei reati di femminicidio, c“ontro cui – dichiara – non si può rispondere solo con la configurazione di nuove fattispecie di reato o aumento di pene. Noi diciamo che c’è un {{deficit da colmare urgente che impone una legge organica sulla violenza sessuale sulle donne}}: una legge organica che contenga diverse risposte, dall’educazione di genere, a partire dalle scuole primarie, fino al potenziamento della rete dei servizi sociali per l’accoglienza delle vittime”.
_ Dunque, per Zanotti, “bene il via libera allo stralcio del reato di stalking (molestia insistente e persecutoria) e di quello sull’omofobia dal provvedimento anti-violenza del governo”, ma la preoccupazione è che il resto di quel che rimane del ddl contro la violenza finisca per rimanere su un binario morto.

Per {{Franco Grillini}}, presidente onorario dell’Arcigay e deputato della Costituente Socialista, il voto, a grande maggioranza sullo stralcio del pacchetto anti-violenza del governo relativo agli articoli 13 e 18 su stalking (molestia insistente) e omofobia “è il segnale che il nostro Paese tiene il passo degli altri paesi europei, che hanno già approvato legislazioni contro la violenza agli omosessuali e alle donne”.
_ “Lo stralcio – conclude Grillini – significa che sia il nuovo reato di molestia insistente che quello di omofobia, verranno discussi in sede legislativa direttamente nella commissione Giustizia e che sarà possibile l’approvazione entro l’anno”.

Per il presidente della commissione Giustizia della Camera, {{Pino Pisicchio}}, “E’ giusto riconoscere che, se il provvedimento sul reato di stalking diventerà legge nel giro di poche settimane, lo si dovrà alla sensibilità delle forze politiche presenti in Parlamento, senza distinzioni tra maggioranza e minoranza, che hanno consentito la procedura d’urgenza”. “La commissione Giustizia – ha spiegato Pisicchio – ha approvato all’unanimità la proposta di stralcio del reato di stalking in ragione di pericoli concreti presenti nel paese. Una scelta che è stata ieri confermata dall’Aula, determinando così una velocizzazione dei tempi di approvazione di questa parte del provvedimento. In questo modo le molestie insistenti, cioè tutti quei comportamenti persecutori come minacce, insulti e pedinamenti, spesso perpetrati da ex fidanzati o amanti respinti, e in molti casi anticamera della violenza vera e propria, entreranno a far parte del nostro codice penale”.
_ “Dare ai magistrati e alle forze dell’ordine – conclude il presidente della commissione Giustizia – la possibilità di contrastare per tempo questi comportamenti e di punirli, vuol dire disporre di uno strumento in più per impedire che questi, come spesso accade, abbiano esiti ferali. Un fenomeno da non sottovalutare, che coinvolge, secondo i dati forniti dall’Osservatorio nazionale antistalking, {{non meno di un milione e centomila donne}}”, e che la tragedia di Reggio Emilia ha riproposto con forza. A proposito di quest’ultimo caso di femminicidio, il Sindaco Graziano Delrio e la Giunta comunale di Reggio Emilia condannando il gravissimo fatto avvenuto nel Tribunale di Reggio Emilia, che ha comportato la morte di due persone e il ferimento di altre tre, sollecitano fortemente un’ iniziativa nazionale volta a mettere in sicurezza le aule di giustizia del Paese. E ancora più forte, sottolinea la nota da questo grave avvenimento emerge la convinzione che la violenza contro le donne vada isolata e fermamente combattuta. Per la città di Reggio Emilia, il rispetto delle donne e della persona è un valore non negoziabile, e da sempre è stato messo al primo posto delle proprie politiche.

Per {{Elettra Deiana}}, deputata di Rifondazione comunista-Se, “Siamo ormai alla mattanza contro le donne. Il tragico episodio di Reggio Emilia dimostra ancora una volta che la violenza sulle donne si consuma principalmente negli ambienti famigliari, frutto di rapporti squilibrati che vedono il maschio primeggiare – prosegue la parlamentare -.{{ La violenza contro le donne è la prima forma di disuguaglianza che ritroviamo nella società}} e la prima causa di morte ancor prima del cancro e incidenti stradali. Non ha target definiti o confini etnico-culturali ma colpisce le donne in quanto tali”. “In casi come questi – conclude Deiana – la risposta più facile può sembrare quella di una accentuazione delle pene, ma è una strada che non porta lontano, che non risolve il problema alla radice. Opportuno sarebbe invece un maggior investimento in cultura, formazione e protezione delle vittime”.

{{Barbara Saltamartini}}, Coordinatrice nazionale del dipartimento Pari Opportunità di An commentando la vicenda aggiunge che “Non ci si può svegliare solo quando accadono le tragedie ma bisogna fare in modo di prevenirle. Ecco perché anche insieme all’onorevole Giulia Buongiorno – rende noto – abbiamo più volte richiesto un intervento legislativo che tuteli le donne dalle persecuzioni degli ex”. “In casi di separazioni difficili o anche della sola conclusione di una relazione – continua Saltamartini- l{{e donne sono sempre più spesso vittime della rabbia e della violenza dei coniugi}} e questo è una realtà che non possiamo accettare. Quello che ci auguriamo, dopo il drammatico episodio di ieri, è che si giunga il prima possibile alla formulazione di un provvedimento ad hoc”.

– {{Fonte}}: [Differenza in gioco->http://www.differenzaingioco.it]