Il 22 gennaio 2021 sarà una data storica. E’ il giorno in cui entra in vigore il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN)
sottoscritto in una Conferenza dell’ONU a New York il 7 luglio 2017 da 122 Stati del mondo..
Era presente a New York  anche una rappresentanza delle nostre associazioni , WILPF Italia, Disarmisti Esigenti, Energia Felice…..
Fu un evento mondiale. Entro 3 anni avrebbero dovuto pronunciarsi per
rendere effettiva  la ratifica del Trattato almeno 50 paesi.
50 esimo fu l’Honduras. Dopo 90 giorni (dal 24 ottobre 2020), come previsto nel Trattato, si è concluso il percorso delle ratifiche necessarie per la sua validità giuridica.

L’ Italia è ora di fronte alla volontà e all’intenzione di oltre 51 Stati di “stigmatizzare” i possessori degli ordigni nucleari, forti dell’appoggio fornito dalla società civile internazionale organizzata dalla Rete ICAN, premio Nobel per la Pace, appunto nel 2017, di cui Dsarmisti Esigenti e WILPF Italia sono membri.

Ma come si colloca l’Italia? Purtroppo fino a oggi, nonostante la nostra campagna per la ratifica che fruttò la raccolta di 10.000 firme consegnate al Presidente Mattarella nel 2018, il nostro Paese NON HA ANCORA RATIFICATO.

La forma adottata è mortificante!  Mentre i 9 Stati di notevole importanza (USA, Russia, Regno Unito, Francia, Israele, India, Cina, Pakistan, Corea del Nord) hanno l’arroganza di dichiarare il possesso di armi nucleari, ignorando l’art.6 del TNP, riferendosi a “semplice deterrenza”, l’Italia pur non facendo “ufficialmente” parte dei 9 Paesi citati, ospita nel proprio territorio (Ghedi e Aviano, in Lombardia e Friuli ) bombe nucleari sotto l’egida della NATO. Le  motivazioni sono ” ricerche scientifiche”….

Noi proseguiamo la nostra battaglia, in primo luogo per la ratifica dell’Italia.
L’ incontro del 22 pone sotto analisi l’attuale quadro, reso ancora più emergenziale dalla presenza del coronavirus. Due grandi emergenze si son fatte sempre più pressanti in questi ultimi anni: l’emergenza climatica e quella nucleare.
La presa di coscienza di come questi due fattori si siano via via intrecciati è stata una conquista della scienza.
L’influenza delle armi nucleari sul clima è stata ovunque comprovata, ma ancora più preoccupante è oggi per la tutela della salute la questione dei depositi nucleari, che si configurano come un’eredità pesantissima, che si
tende a rimuovere, ma che se non sarà risolta cadrà sulle spalle delle future generazioni…

Dobbiamo lavorare insieme per ribadire che il disarmo nucleare rientra in un percorso di problematiche collegate, anche se ciascuna con la sue relative specificità. Un cammino con qualche prospettiva concreta si può ottenere con l’opposizione alla vendita delle armi ai Paesi dittatoriali in guerra.
Resta il passo importante per l’attuazione del Trattato: iniziative – sia diplomatiche che dal basso – per un’effettiva eliminazione degli ordigni nucleari, strumento di morte totale dell’umanità, degli esseri viventi, della terra.