non una torinoL’8 marzo al cinema Massimo, in anteprima nazionale, un film intimo e tenero che racconta la maternità delle detenute, la loro convivenza in carcere con i loro piccoli, “Ninna nanna Prigioniera”, di Rossella Schillaci. carcere

Prodotto dalla torinese Indyca, il film è stato girato all’interno della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, dove la regista ha ripreso per più di un anno. Il materiale raccolto, e lavorato dal tocco della Schillaci, ha prodotto un documentario coinvolgente e allo stesso tempo straniante, che porta il pubblico “ad altezza di bambino”.

Il documentario riesce a comunicare allo spettatore il senso di claustrofobia carceraria, ma allo stesso tempo dona al pubblico un ritratto intimo e partecipe su maternità, responsabilità e scelte, così come sull’energia vitale dell’infanzia, che riesce a colorare anche il grigio mondo carcerario.

Sinossi: Jasmina è una giovane donna di 24 anni, orgogliosa e sicura di sè. E’ in carcere in custodia cautelare e con lei vivono anche i suoi figli più piccoli: Lolita, di due anni e Diego, di pochi mesi, mentre il figlio più grande vive con la nonna. Il film accompagna da vicino il quotidiano di questa piccola famiglia, mentre i mesi passano, durante momenti di speranza e attesa. I piccoli gesti di tutti i giorni, il bagnetto, il pranzo, le passeggiate lungo i corridoi del carcere rivelano il dramma con cui ogni madre si troverebbe a confrontarsi in una situazione simile, la scelta tra crescere i propri figli, avendoli accanto, ma in prigione, o lasciarli liberi senza di lei, per un tempo della durata indeterminata. Un ritratto intimo e partecipe su maternità, responsabilità, e scelte.