Richiesta di impegni alle candidate presidenti e ai rappresentanti dei soggetti politici in competizione per le elezioni nella Regione Lazio

Aspettare stanca, fin dal 2006, anno in cui si è costituita, ha monitorato le campagne elettorali politiche e amministrative. Quest’anno ha aderito agli appelli dell’Osservatorio Interuniversitario di Studi di genere, parità e pari opportunità, della Consigliera regionale del PD Luisa Laurelli e del Gruppo di studio Genere, lingua e politiche linguistiche. Il fatto che per la prima volta siano {{in concorrenza tra loro due donne}} per la presidenza della Regione Lazio, dovrebbe essere accompagnato anche da una presenza di donne qualificate nei Consigli e nelle Giunte regionali. Donne in numero sufficiente per introdurre l’ottica di genere in ogni ramo dall’attività istituzionale.

Aspettare stanca ha chiesto alle due candidate, ai segretari regionali e a quanti, donne e uomini, per il Lazio stanno predisponendo le liste e i programmi dei singoli soggetti politici e delle coalizioni, di impegnarsi a promuovere {{una legge sulla cittadinanza di genere}} in esecuzione dell’adesione deliberata dalla Regione Lazio alla “Carta europea dell’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”. Alla legge dovrà far seguito un piano regionale biennale per la cittadinanza di genere, con le risorse necessarie, come praticato dalla Regione Toscana recentemente, per tale motivo, premiata dal Comitato Pari o Dispare. Dovrà inoltre essere promossa una legge elettorale che, come la nuova legge elettorale della Regione Campania, di recente passata al vaglio della Corte Costituzionale, preveda l’abolizione del listino, la doppia preferenza di genere ed un apposito articolo dedicato alla Rappresentanza di genere.

Aspettare stanca ha inoltre chiesto da subito, visto che non è necessario al riguardo attendere apposite normative regionali:

• Criteri trasparenti anche rispetto alla non candidabilità e non cumulabilità;

• Alternanza di genere nelle liste

• Presenza paritaria di candidati di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private e, per quanto riguarda i messaggi autogestiti previsti dalla vigente normativa sulle campagne elettorali, che sia evidenziata paritariamente la presenza dei candidati di entrambi i generi nelle liste presentate dal soggetto politico che realizza il messaggio.

• Istituzione di tavoli con le donne e i sindacati per una visione di genere nei programmi elettorali.

Aspettare stanca dà {{per scontato}} che le candidate adottino e facciano adottare un linguaggio che si riferisca esplicitamente anche alle donne e non solo agli uomini, ad elettori ed elettrici, a cittadini e cittadine e, come grammatica vuole, usi il femminile se ci si riferisce ad una donna. Quindi, ad esempio: {{” la presidente”}} e non “il presidente”.

Aspettare stanca invierà analoghe richieste ai segretari regionali ed alle candidate e ai candidati presidenti di tutte le Regioni.

Roma, 14 febbraio 2010