Breve intervista a Imma Barbarossa in merito al manifesto che raffigura il tacco a spillo di una scarpa rossa con il simbolo glitterato della falce e martello, immagine accompagnata dalla frase: “Mi iscrivo a rifondazione comunista perché…sono una donna di classe”{{Cara Imma, in questi giorni molto si è scritto e discusso di un manifesto approvato dalla segreteria nazionale di rifondazione comunista che raffigura il tacco a spillo di una scarpa rossa con il simbolo scintillante (brand??) della falce e martello. L’immagine è accompagnata dallo slogan “ mi iscrivo a rifondazione comunista perché…sono una donna di classe”. Tante donne, femministe e non, ed anche molte/i compagne/i hanno trovato il manifesto patetico, volgare, ammiccante al sessismo e alla mercificazione del corpo delle donne, e si rifiutano di affiggerlo sui muri delle proprie città. Di tutt’altra opinione i commenti di donne e uomini che ritengono che il manifesto sia portatore di innovazione perché capace di catalizzare l’attenzione e far discutere grazie alla sua carica ironica, efficace nel ribaltare i luoghi comuni: la donna oggetto o le femministe brutte, moraliste e mal vestite. Che ne pensi?!
_ Non credi che il manifesto contrasti con lavoro di tante compagne, femministe che ogni giorno costruiscono nuovi spazi di socialità, un immaginario altro contrastando la violenza patriarcale e di sistema che si scaglia sulla vita e sui corpi delle donne native e migranti? }}

Sono convinta che il manifesto che hai citato rappresenti
un vero e proprio infortunio,una gaffe comunicativa,che
la dice lunga sulla cultura diffusa nel partito.
_ Il Forum delle donne fin dalla sua costituzione si è
impegnato non solo sul terreno sociale, ma anche sulla
formazione e sul piano culturale e simbolico, per costruire
percorsi di critica e di lotta al patriarcato e alla cultura
sessista e omofobica.
_ A leggere la discussione sviluppatasi
tra le reti, ci sembrerebbe a prima vista, se teniamo conto
dei cosiddetti commenti a favore, di aver
seminato vento e di raccogliere tempesta. Tuttavia, il fatto
che tante compagne, anche molto giovani,tante
amiche, femministe note e meno note abbiamo sentito
l’impulso di gridare una critica acuta, puntuale,a nche
molto dura, al messaggio veicolato dal manifesto mi pare una
leva potente per una opposizione vera, profonda, radicale, al
berlusconismo diffuso, per cui se si discute di te vuol dire
che esisti. Ad ogni costo.
_ Vorrei anche precisare, contro
tutte le banalizzazioni che ho letto, che non si
tratta di criticare il manifesto per il tacco a spillo (che
non sarebbe proletario?): chi vuole si metta le scarpe
con i tacchi alti dove vuole, sul lavoro, a passeggio, a
scuola, a ballare, in casa, a letto, sia essa infermiera (forse
no), operaia, insegnante, donna in carriera, deputata. Il
problema è il feticcio, lo sguardo maschile.

{{Guy Debord ragionando sulla mercificazione di ogni aspetto dell’umano sosteneva che più si accetta di riconoscersi nelle immagini dominanti, meno si comprende la propria esistenza e il proprio desiderio, e ammoniva che bisogna stare attenti/e a criticare la società dello spettacolo altrimenti si rischia di fargli il verso.
_ Quanto il manifesto in discussione può rappresentare il sintomo di una grande vuoto culturale e di analisi delle forme storicamente determinate di dominio? }}

E’ stato detto che si tratta di innovazione.. ma quale innovazione?! Capisco che non riuscendo
o non volendo trasformare il partito si cerchi di respirare
aria di fuori.
_ Il problema è che
fuori devi anche scegliere: fuori c’è la
modernizzazione capitalistica che trionfa,il patriarcato
nelle sue forme moderne,la riduzione del sesso a merce e a
barzelletta di Berlusconi. Devi avere un punto di vista per
non farti sopraffare dalla società dello spettacolo

{{Su facebook è stato pubblicato un manifesto con l’immagine del corpo senza volto di un uomo muscoloso a dorso nudo e vestito con dei jeans a vita bassa che lasciano vistosamente trapelare uno slip “firmato” falce e martello. Alcune compagne del forum donne prc/se (tra cui io stessa) hanno elaborato tale manifesto utilizzando lo stesso “stile comunicativo”del tacco a spillo riferendolo stavolta all’uomo di classe…ovviamente. L’intento era quello di dimostrare come sia facile svendere un’idea e ridurre i corpi ad oggetti di consumo, e di come sia stato tanto più facile intraprendere tale percorso proprio a partire dal corpo femminile. Le reazioni sono state dense di significato: la stragrande maggioranza ha creduto che il manifesto fosse stato prodotto realmente da prc…e poi avrai senz’altro letto i commenti…}}

Vedo che il palestrato con la falce e martello sulle
mutande fa problema a qualcuno. Ma il fatto che si sia
creduto sulla rete che potesse essere davvero un manifesto
del PRC la dice lunga sulla equivalenza indifferenziata di
simboli, falci, martelli, tacchi, mutande ecc…
_ Ma ci
affidiamo ai sondaggi, contiamo i pro e i contro? E’
una vera overdose, siamo nel tritacarne e dal tritacarne
veniamo spappolati.
_ Ti ripeto che sono
infinitamente grata, direi commossa, per l’ indignazione
e le critiche delle compagne e delle
giovani femministe.