Sabato 19 gennaio alle ore 10,00, allaBiblioteca Elsa Morante di Ostia si terrà l’iniziativa patrocinata dal Municipio X che ha per titolo “Il crollo di un Impero”.

L’evento intende analizzare “le origini di nuovi confini lungo le crepe di una guerra perduta”. Nel corso della mattinata sarà proiettato il docu-dramma realizzato dal giornalista Massimo Sani sulla dissoluzione dell’Impero austro-ungarico e le spinte indipendentiste nazionali nell’Europa centro-orientale al termine della Grande Guerra.

L’introduzione all’iniziativa sarà a cura della scrittrice Laila Scorcelletti ,queste le sue pubblicazioni:Abbasso la TV 1998 – Editor e Anici a (saggio); Parole d’Amore -2004 – Editor e Ve. La (poesie ); Roberto Vince la Guerra -2005-  Editor e Anici (narrativa per ragazzi ); Cedri della Palestina – 2005- Editor e Ve (romanzo storico) L’Araba Fenice – 2007- Editor e Fermenti (poesie in italiano e arabo ) e della professoressa Antonia Baraldi Sani attiva nella associazione internzionale  Wilpf ,  nella Casa Internazionale delle Donne, collabora con il giornale on line Il Paese delle Donne. Il commento sarà a cura del giornalista Fabrizio Berruti che ha collaborato con i principali programmi di informazione (Zavoli, Minoli con Mixer e la Storia siamo noi). Caporedattore e autore, fino al 2006, dei programmi di approfondimento di SkyTg24. Negli ultimi anni si è dedicato alla realizzazione di film documentari sulla storia contemporanea, in particolare sugli anni 70. Per “La Storia siamo noi” ha firmato “Quelli di Via Fani”, dove, per la prima volta, abbiamo potuto sentire la storia e le ragioni dei parenti della scorta di Aldo Moro. Nel 2007 ha diretto il film “Un principe di nome Totò” presentato alla Festa del Cinema di Roma. 

Massimo Sani nasce a Ferrara, si dedica immediatamente alla sua grande passione, il cinema, fondando nel capoluogo emiliano assieme al suo coetaneo Renzo Ragazzi il cineclub Fedic. Entra in contatto con altri giovanissimi amanti del cinema (fra i quali Massimo FelisattiEzio PecoraFabio PittorruGuido Fink oltre al più anziano Florestano Vancini) che negli anni cinquanta, in una città positivamente segnata dalle esperienze documentaristiche giovanili di Michelangelo Antonioni, contribuiscono a creare una vivacità culturale notevole.Dopo alcune regie di cortometraggi girati a Ferrara assieme a Pecora e Ragazzi (Oggi c’è mercatoIncontro sul fiume e Nozze d’argento) diventa collaboratore della Rai nel 1956 e per conto della televisione italiana è autore e regista di svariati documentari e inchieste filmate che vengono mandate in onda nella seconda metà degli anni cinquanta e agli inizi degli anni sessanta (BeneluxEsuli dall’UngheriaReno, fiume d’EuropaSAARLa giustizia tedesca davanti al nazismo ecc.) sia come cortometraggi che come servizi articolati in più puntate.

Nel frattempo, nel 1958 e fino al 1965, diviene corrispondente del settimanale Epoca e dei periodici del gruppo Arnoldo Mondadori Editore in Germania, collaborando successivamente per altre riviste come Il MondoLa Fiera LetterariaIl Ponte.

Lavora, durante la sua permanenza in Germania, con il regista tedesco Alfred Andersch alla sceneggiatura del film di coproduzione italo-tedesca La rossa del 1962 con Rossano Brazzi fra gli interpreti.

Firma poi, assieme a Ragazzi, altri registi o da solo, altri film inchiesta per la Rai che escono tra il 1965 ed il 1999 (Il crollo di un imperoPersia, anniversario di un impero,Italia in guerraPrigionieriPrigionieri italiani andato in onda nel 1999 su Raitre per il ciclo La Grande storia, ecc.) e sceneggiati televisivi come La guerra al tavolo della pace del 1975.

Ha inoltre partecipato alla regia di opere cinematografiche collettive (come L’addio a Enrico Berlinguer del 1984 assieme a Carlo LizzaniEttore ScolaBernardo BertolucciFrancesco Maselli e molti altri e Un altro mondo è possibile sempre di registi vari coordinati da Francesco Maselli per documentare le giornate del G8 di Genova nel 2001), scritto diversi testi teatrali e vinto numerosi premi per la sua attività di documentarista risultando anche finalista del Prix Italia nel 1987. È membro dell’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) ed ha tenuto numerosissimi corsi sul cinema per studenti e corsi di aggiornamento per insegnanti.