Presentazione del libro La ragazza con la Leica   lunedì 6 agosto 2018 alle ore  21,30 a Piazza Giovanni Paolo II – Orbetello E’  un romanzo biografico scritto dalla scrittrice italo-tedesca Helena Janeczek, pubblicato nel 2017 e vincitore del premio Bagutta e premio Strega entrambi nell’edizione 2018.  All’iniziativa saranno presenti  Teresa Ciabatti e Stefano Petrocci, conduce Silvia D’Onghia.  Letture Irene Grazioli Fabiani

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa morta su un campo di battaglia che proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto. È stato lui a insegnarle l’uso della Leica e poi sono partiti assieme per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa. Per tutti Gerda Taro rimarrà una presenza più forte e viva dell’eroina antifascista celebrata dai discorsi funebri. Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà, erano scintille capaci di riaccendersi a distanza di decenni. Basta che i vecchi amici Willy Chardack e Georg Kuritzkes si risentano per tutt’altro motivo. La telefonata intercontinentale avvia un romanzo caleidoscopico, incardinato sulle fonti originali, di cui Gerda Taro è il cuore attivo. È il suo battito a tenere assieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, facendo rivivere le istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per gli uomini che l’hanno amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché c’era Gerda, tutto sembrava ancora possibile.

 

Helena Janeczek, Nata a Monaco nel 1964 da una famiglia di ebrei originari della Polonia e naturalizzati tedeschi, dal 1983 vive in Italia, dove ha pubblicato una raccolta di poesie in tedesco ed è lettrice per Mondadori della sezione Letteratura straniera.  Vive in Italia da oltre trent’anni. Ha scritto: Lezioni di tenebra – ampiamente autobiografico –  uscito in prima edizione per Mondadori nel 1997 ed è stato ripubblicato nel 2011 da Guanda. Il libro ha vinto il Premio Bagutta Opera Prima. Del 2002 è il romanzo Cibo. Segue, per il Saggiatore, Bloody Cow, storia di Clare Tomkins, la prima vittima della malattia di Creutzfeldt-Jakob, comunemente nota come “mucca pazza”. Per Guanda ha pubblicato Le rondini di Montecassino, per raccontare la presenza di polacchi, pachistani (e altre nazionalità dimenticate) a una delle battaglie più cruente della seconda guerra mondiale. Di recente il romanzo è stato tradotto in altre lingue.  Collabora con “Nazione Indiana” e “Nuovi Argomenti”. Prima di approdare in Mondadori era in Adelphi da cui è uscita per dissensi sulla linea editoriale. Ha tradotto Albert Ehrenstein (1886-1950), Itzhak Katzenelson (1886-1944) e altri poeti. Vive a Gallarate e lavora a Milano. È stata protagonista di molti incontri sul tema della shoah, offrendo sul tema il suo pensiero e le sue idee.  Con il romanzo La ragazza con la Leica, biografia della prima fotoreporter caduta in guerra Gerda Taro, edito nel 2017, ha vinto il Premio Bagutta 2018 e il premio Strega 2018. È autrice dei romanzi Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa, e Lezioni di tenebra (Guanda, 2011).