Ci tengono molto, le bambine e i bambini della 5° A dell’istituto Russo – Montale di Napoli, a veder pubblicato il lavoro fatto per la “Giornata dei calzini spaiati” su un giornale vero, per quanto on line; ci tengono molto le maestre (e qui non fa imbarazzo a nessun* la declinazione al femminile di una professione che, per essere quasi esclusivo appannaggio di donne, e forse proprio per questo, resta cruciale per la tenuta della società); ci teniamo noi a dare valore agli uni – bambine e bambine – e alle altre, le maestre Bianca Giliberti, Cristiana De Rosa, Daniela Mascellani e Maria Cristina Di Prisco, perché hanno dimostrato che, anche con la pandemia, i progetti si portano a termine e si realizzano; poi, dopo, si possono mettere a disposizione degli altri, non per esibirsi ma per mostrare che è possibile fare, con tutte le limitazioni che il caso, le condizioni, i mezzi possono imporre.

Nella lettera che ci hanno mandato, le maestre dicono che bambine e bambini ci terrebbero molto ad avere un autografo di Marco Mengoni: sono partite/i dalla sua canzone “Il coraggio di essere umani” per sviluppare il loro lavoro, e noi speriamo che Marco Mengoni glielo abbia mandato, l’autografo.  Il fatto che ci piace sottolineare qui è un altro. Il testo della canzone dice:

Prendi la mano e rialzati
Tu puoi fidarti di me
Io sono uno qualunque
Uno dei tanti, uguale a te

E bambine e bambini, dicono le maestre, su questo testo si sono emozionate/i. Emozionarsi, parlando di uguaglianza e diversità, vicinanza e solidarietà, in questi tempi così ideologici e infestati dall’emozione negativa dell’”odio”, è qualcosa di inedito e speciale, una risorsa che, forse, può farci uscire dall’incubo che stiamo vivendo.

Ecco, allora, il lavoro che alla Russo – Montale di Napoli hanno fatto per la “Giornata dei calzini spaiati”, una giornata che da diversi anni si celebra a febbraio, e da qualche tempo sul web, per ricordare il valore della diversità, quella che nasce dall’autismo ma anche dal colore della pelle, dalla cultura, dalle condizioni sociali. Una giornata inventata da una maestra della provincia di Udine, Sabrina Flapp, e diffusasi, con un passaparola, in tante scuole italiane che, quest’anno, l’hanno celebrata il 5 febbraio.

Celebrata anche in una realtà “molto complicata e difficile” quale quella del rione Sanità, quartiere Stella, una realtà “contraddittoria”, dicono le maestre, nella quale fare scuola non si può ridurre alla semplice trasmissione di conoscenze. Alla Sanità, infatti, convivono estremo degrado e grandi promesse/processi di riscatto. Bambine e bambine hanno cominciato a lavorare al progetto “in presenza”, raccontano le maestre, e il 5 febbraio ognuno/a è venuto a scuola con i calzini diversi. Poi, a scuola chiusa per Covid, il progetto è continuato a distanza con il lavoro sul testo di Marco Mengoni. “Abbiamo lasciato liberi i bambini nella stesura dei loro elaborati – spiegano sempre le maestre – proprio per permettere loro di esprimere in maniera quanto più spontanea e personale i pensieri.”  Il risultato è un “padlet” una bacheca virtuale raggiungibile al link https://padlet.com/gilibertibianca/drlc9nrn51lmrj75.

Una bacheca, dicono le maestre, nella quale bambine e bambini “hanno dato voce con la loro semplicità alla voglia di riscatto di un quartiere che non si fa piegare dai luoghi comuni.”