Due settimane dopo l’inizio del presidio delle e degli idignades a Plaza de Catalunya a Barcellona, è palese la presenza e l’apporto femminista al processo: Feministes idignades, lo spazio creato da donne, femministe, lesbiche e trans durante la prima settimana è diventato una commissione per articolarsi e interagire e incidere con il contesto e ha dato vita anche ad un’altra commissione: sulla diversità sessuale.Entrambe le commissioni organizzano attività e trasmettono riflessioni e proposte all’assemblea generale, dove si è adottato un segno visivo per richiamare l’attenzione sopra il linguaggio sessista durante gli interventi.

Lo scorso 29 maggio [Feministes indignades->http://feministesindignades.blogspot.com] ha realizzato un [programma radiofonico in diretta sul femminismo di base->http://podcast.radiobronka.info/?p=1700] (in catalano) a cui hanno preso parte donne di Radio Bronka e Radio Contrabanda a cui hanno preso parte 400 persone riunite nell’Agorà al centro della piazza.

Il 2 giugno è poi stato indetto un incontro sulle lotte femministe a cui sono state invitate “organizzazioni femministe e di donne che normalmente non hanno uno spazio centrale nel femminismo: migranti, lavoratrici domestiche, orgnizzazioni di donne musulmane, sex workers… e in generale coloro che non sono passate spesso per la piazza”.

Questi sono due lampanti esempi di come il pensiero e la pratica femminista impregnano poco a poco un processo in cui confluiscono personee lotte ben diverse.

Dall’inizio dei presidi le donne sono state molto attive e visibili in spazi come la dinamizzazione o la facilitazione delle assemblee generali di migliaia di persone, però ci sono state anche situazioni che evidenziava che molt* partecipanti non conoscevano la storia e le proposte femministe e addirittura mostrvano pregiudizi e chiusure al riguardo.

Le donne e i gruppi femministi e di diversità sessuale e di genere hanno risposto coinvolhendosi nei presidi con attività e riflessioni non androcentriche a favore dei diritti di donne, lesbiche, transessuali, transgender e intergender e di altre soggettività rese invisibili.

Il manifesto “[la rivoluzione sarà femminista o non sarà->http://feministesindignades.blogspot.com/p/manifest.html] (in catalano)” nato dal gruppo di Alternatives feministes lo scorso 20 maggio, è stato il punto di partenza delle Feministes indignades che ha tenuto assemblee quotidiane nel suo spazio negli ultimi 15 giorni.

Dopo essersi costituite come commissione Feministes indignades ha aperto il giro di interventi delle commissioni in diverse assemblee.

Dopo il tentativo di sgombro da parte della polizia, dello scorso 27 maggio, in cui sono state ferite 127 persone, e le cariche che hanno seguito le celebrazioni per la vittoria del Barça alla Champion league, la commissione ha celebrato l’intelligenza e la capacità di autorigenerazione collettiva e ha denunciato la consueta brutalità della polizia contro tutti i tipi di proteste.

Ha inoltre invitato ad una riflessione collettiva profonda sulla violenza che include “la violenza fisica, psicologica e simbolica” e ha denunciato che nella piazza si sono verificate aggressioni sessiste e razziste.

Pur “accettando, valorizzando e riconoscendo il consenso sulla resistenza non violenta contro le persone”, Feministes idignades considera che un discorso non violento non può nascondere queste aggressioni né tollerarle e nnuncia che le affrnterà a partire “dall’autodifesa femminista”.

La denuncia degli attacchi sessisti e delle espressioni di resistenza antifemminista e lla diffusione dei contenuti è stata una strategia comune delle femministe nei presidi di tutto lo stato.

L’incidente nel presidio di Puerta del Sol a Madrid, in cui un individuo iha stracciato uno striscione femminista, lo scorso 19 maggio, ha prodotto il primo manifesto femminista dello stato, “La rivoluzione femminista sarà o non è” e ha promosso l’articolazione di gruppi femministi e LGBT e queer a Puerta del Sol.

Inoltre ha suscitato immediate espressioni di solidarietà da tutti gli altri presidi.

A Girona, Mataró donne e gruppi di femministe vogliono promuovere seminari e altre attività.
_ Lentamente ma inesorabilmente, il femminismo prende le piazze e costruisce una riflessione orizzontale e una visione di genere.

Traduzione dal catalano a cura di Cristina Papa

[Articolo originale->http://www.laindependent.cat/index.php?option=com_content&view=article&id=945%3Ael-feminisme-es-a-les-places&catid=176%3Acroniques&Itemid=218&lang=ca]

foto tratta da sito http://feministesindignades.blogspot.com