Rosa GenoniRosa Genoni. Manto da corte "Pisanello". 1906. Velluto di seta. Abito ispirato ad un acquerello di Pisanello (1450 ca.) presentato all'esposizione internazionale di Milano nell'agosto 1906
Rosa Genoni. Manto da corte “Pisanello”. 1906. Velluto di seta. Abito ispirato ad un acquerello di Pisanello (1450 ca.) presentato all’esposizione internazionale di Milano nell’agosto 1906

 Nel 150° della nascita sabato 4 marzo Palazzo Pitti, Rondo di Bacco ore 10,30  GENONI locandina 1Un importante evento per ricordare la poliedrica figura di Rosa Genoni cofondatrice nel 1915 della WILPF (Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà): socialista, femminista, pacifista,  stilista di  moda e ideatrice dello stile italiano, la prima donna a ricevere il Premio Expo nel 1906.  Rosa Genoni, nel momento di massimo splendore della sua carriera, quando soffiano i venti della Prima guerra Mondiale (1914) non esita a concentrare le proprie energie nella difficile e pericolosa campagna per la Pace.

L’evento sarà introdotto da ANTONIA SANI, Presidente WILPF Italia.

EIKE SCHMIDT, Direttore delle Gallerie degli Uffizi,  CATERINA CHIARELLI, Curatrice della Moda e del Costume Gallerie degli Uffizi e ROSANNA PUGNALINI, Presidente CRPO Toscana porgeranno i loro saluti.

Seguiranno gli interventi di: PIERLUIGI ZENONI, storico RAFFAELLA PODREIDER,  nipote e biografa  di Rosa Genoni, Presidente dell’ “Associazione Amici di Rosa Genoni”, EUGENIA PAULICELLI autrice del libro “Rosa Genoni. La moda è una cosa seria”, Queens College e Graduate Center, The City University of New York, GIOVANNA PAGANI  Presidente Onoraria WILPF Italia.Sarà proiettato anche un breve  filmato WILPF ”These Dangerous Women”,  la cui traduzione in italiano è stata  curata della SSML di PisaL’evento prevede   Performance musicali di MOISÉS DE SANTI (violino)

Alle 12.30 , in chiusura è programmata la visita alle creazioni di Rosa Genoni presso la “Galleria del Costume” di Palazzo Pitti e  il “Museo Ferragamo”.

ROSAMA CHI ERA ROSA GENONI ?  Sarta, giornalista, insegnante alla Società Umanitaria di Milano, femminista ante-litteram, tenne nella città meneghina una conferenza dal titolo “La Donna e la Guerra” (1914), in cui si appellava alle donne affinché rafforzassero il fronte per la pace. Fu la delegata italiana del Women’s International League for Peace and Freedom (Wilpf) e fece parte del gruppo di donne capeggiate da Jane Addams e Aletta Jacobs che nel 1915 incontrò i ministri degli esteri di Austria-Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Svizzera per proporre la realizzazione di una commissione di esperti per la cessazione della Grande guerra, prospettiva poi naufragata con l’intervento degli Stati Uniti d’America.

Fervente oppositrice del regime fascista, collaborò come inviata per L’Avanti! e si impegnò per il miglioramento delle condizioni di lavoro femminili.

Prima di diventare una sorta di eroina della nascente moda italiana, aveva a lungo lavorato come permière in una delle più note case di moda milanesi H.Haardt et Fils, dove, conformemente all’uso dell’epoca, venivano riprodotti esclusivamente modelli francesi, fedele riproduzione di bozzetti “rubati” o acquistati a caro prezzo nei più famosi atelier parigini del tempo quali Paquin, Chéruit, Charles Frederick Worth, Doucet, Callot etc.

Personalità poliedrica e vivace, grazie anche ad esperienze di lavoro in Francia, riuscì a cogliere le potenzialità del settore moda in Italia e propose soluzioni di grande modernità per riorganizzare l’industria dell’abbigliamento italiana. Ottenne un grande successo con il padiglione presentato all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, dove propose abiti di grande pregio ispirati alla tradizione dell’arte pittorica italiana Rinascimentale. Per le sue creazioni la Genoni impiegò esclusivamente tessuti italiani e dichiarò: «il nostro patrimonio artistico potrebbe servire di modello alle nuove forme di vesti e di acconciature, che così assumerebbero un certo sapore di ricordo classico ed una vaga nobiltà di stile […] Come mai nel nostro paese da più di trent’anni assurto a regime di libertà, in questo rinnovellarsi di vita industriale ed artistica, come mai una moda italiana non esiste ancora?». Tra i suoi abiti quello ispirato alla Primavera del Botticelli, realizzato in raso di seta pallido, con sopravveste di in tulle color avorio, impreziosita da ricami a motivo floreale in perline, canutiglia, paillette e cordoncini dorati, la valse in Gran Premio per la sezione Arte Decorativa da parte della Giuria Internazionale.

Come i precedenti, il tentativo della Genoni non ebbe una gran risonanza se si esclude il comitato per Una moda di pura arte italiana fondato in Lombardia nel 1909, cui aderirono importanti imprenditori legati al tessile e all’abbigliamento.

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Copromotori dell’iniziativa in ricordo di Rosa Genoni: CRPO Toscana, Associazione Amici di Rosa Genoni, WILPF Italia, Gallerie degli Uffizi, Unesco, Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Pisa.