Puntata del 6 agosto del ciclo televisivo “Il tempo e la storia” (Rai 3): un messaggio di Edda Billi che segnala alcune dimenticanze circola fra alcune donne dell’Udi e non solo; l’Udi raccoglie le sollecitazioni a scrivere una lettera al conduttore della trasmissione, alla storica alla direzione della Rai.

Care Amiche, oggi su Rai 3 ho visto una bella trasmissione del “Il tempo e la storia”che parlava della nostra storia: storia degli inizi del femminismo, eroico e di grande impatto di memoria.
Non ricordo il nome della storica intervistata so solamente la tristezza, la grande tristezza nell’udire storie vere, importanti, con importanti documenti d’epoca che le testimoniavano, ma non una volta, una volta sola che per quegli accadimenti, per quei documenti, neppure per sbaglio, la menzione dell’Udi, di Noi donne, della storia, insomma, che VOI avete contribuito e “creare”.
Sono sinceramente un po’ indignata di queste “volute?” dimenticanze.
Ve lo dovevo, con sorellanza,Edda

 

La lettera dell’Udi

Al dott. Massimo Bernardini, conduttore della trasmissione “Il tempo e la storia”.
Alla dott.ssa Vinzia Fiorino
Il lungo cammino delle donne per vedere riconosciuto il diritto a votare ed essere votate, iniziato in Italia nell’800, fu interrotto dal fascismo e ripreso poi durante la Resistenza dai Gruppi di Difesa della Donna a cui partecipavano donne appartenenti o non appartenenti ai diversi partiti del Comitato di Liberazione Nazionale. Nel loro statuto infatti c’era tra gli obiettivi prioritari, oltre alla liberazione dell’Italia dai nazifascisti, in primo luogo il diritto di voto. Nel 1944 chiesero e ottennero dal Clnai l’impegno al diritto di voto nell’Italia liberata. Nel settembre del 1944 a Roma, i Gdd si fusero con l’Udi che subito promosse la costituzione di un Comitato pro voto a cui aderirono molte e varie associazioni.
Omettere questi passaggi, come fa la puntata de “Il tempo e la storia” andata in onda il 6 agosto sulla terza rete, presenta il raggiungimento del suffragio femminile come una semplice concessione di Togliatti e De Gasperi. Questo è un falso storico, una cancellazione inaccettabile in assonanza con una scorretta narrazione a cui assistiamo da molto tempo che presenta le donne come persone inconsapevoli e soggetti storici insignificanti o inesistenti.
Ci dispiace molto che questa rimozione sia avvenuta all’interno di una trasmissione interessante e sia sfuggita a un conduttore che stimiamo e a una brava storica come Vinzia Fiorino che certamente ben conosce i fatti di cui parliamo. Ci auguriamo che in futuro la ricostruzione storica proposta dai programmi televisivi sappia evitare dimenticanze, cancellazioni e rimozioni del contributo dato dalle donne alla politica e alla cultura nel nostro Paese, in particolare alla costruzione della democrazia. La richiesta di voto dei Gdd e la risposta di impegno del Clnai è del 1944, ancora in piena guerra. Togliatti, De Gasperi e in ultimo Pio XII sapevano che il voto dopo questo impegno e la fondamentale partecipazione delle donne alla Resistenza era ineludibile e naturalmente cercarono di volgerlo a proprio favore. La ricerca storica e la sua divulgazione dovrebbero essere più veritiere e nominare chi è protagonista in prima persona degli eventi. In questo caso tantissime donne, i Gdd e l’Udi in particolare, come anche le foto nello studio suggerivano, immagini rese incomprensibili per il pubblico, vista la narrazione che durante la trasmissione è stata fatta.

Udi-Unione donne in Italia