Federico García Lorca (1898-1936) in una foto scattata a Granada nel 1914, ritratto con la sorellina Isabelita (Archivio Gbb/ Contrasto)

Martedì 11 aprile alle ore 21 LAB all’ Oratorio di San Filippo Neri  sarà una occasione unica per entrare nell’immaginario e nel mondo di Federico Garcia Lorca, uno dei poeti più appassionati e tragici del Novecento, restituiti dalla maestria di Roberto Latini, attore e regista, fondatore della compagnia Fortebraccio teatro, tra gli artisti più importanti della scena contemporanea.  Lasciate le mie ali al loro posto è un nuovo progetto mio e di Roberto Latini ed è per la prima volta condiviso con il pubblico nell’ambito della programmazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. Lettere, poesie, discorsi, brani teatrali con alcune riscoperte di testi non particolarmente noti al pubblico italiano, apriranno l’immaginario e la produzione di Lorca, rivelando nuove sfumature e nuove visioni sull’opera.  La lettura teatrale di Roberto Latini si concentra su alcune lettere di Federico Garcia Lorca in particolare ai famigliari, agli amici, a Salvador Dalì: un giovane poeta con la grande passione per l’arte, il canto, la poesia, il teatro, tanto da finire “unto d’amore per tutte le cose”: una passione, una tempesta che deve sprigionarsi. Come scrive Lorca in una lettera al padre, “Lasciate le mie ali al loro posto, padre, perché con esse volerò bene“.

Dalle lettere si aprono poesie per arrivare, attraverso alcuni discorsi pubblici di Lorca sul ruolo dell’autore e della voce della poesia, al teatro. Testi in cui l’autore parla direttamente al pubblico: “testi in cui emerge la lotta dal momento che – dice Lorca – esco per un istante dal mio silenzio poetico e non voglio darvi miele, perché non ne ho, ma sabbia o cicuta o acqua salata. Una lotta corpo a corpo in cui non m’importa di essere battuto”.  Lettere e testi scritti con la mano sinistra ‘che è la mano del cuore’ dove Federico Garcia Lorca si accende e si infiamma nella passione e nella vocazione artistica. In cammino con Garcia Lorca e con la maestria di Roberto Latini si aprono le pagine intime e aperte sul mondo della libertà e della passione del poeta, “con il cuore colmo di poesia fino all’orlo” e con i disegni e i paesaggi in cui dissemina la sua scrittura.  A introdurre il viaggio teatrale nell’epistolario di Garcia Lorca, il prof. Rafael Lozano Miralles (Università di Bologna), tra i massimi studiosi dell’opera di Federico Garcia Lorca e che puntellerà il percorso della vita e dell’opera lungo il sentiero delle parole di Federico Garcia Lorca.   LAB – Oratorio di San Filippo Neri Via Manzoni, 5 Bologna  Ingresso libero fino a esaurimento posti

Info: fondazionedelmonte.it | oratoriosanfilipponeri.com www.associazioneliberty.it

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Elena Di Gioia – foto di Sara Colciago

Elena Di Gioia dopo l’esperienza del Festival Focus Jelinek continua il tentativo di una modalità diffusa di fare cultura nella tessitura artistica del progetto Agorà: una progettazione che rafforza la scelta di alcuni  comuni dell’Emilia Romagna di essere Unione. In tempi in cui si invoca il dover tornare a far rete e comunità l’apparente semplicità dell’essere Unione sembra acquisire valore di inversione, di eccezionalità. In uno zoom sul territorio. Così, Elena Di Gioia risponde all’appello dell’Unione Reno Galliera — ente giuridico riconosciuto, unione di otto comuni dell’area metropolitana di Bologna — di avere un progetto culturale esteso, diffuso e organico, intrecciando i teatri, le biblioteche, i musei, i luoghi culturali e sociali con la sfida di comporre un nuovo luogo, una piazza del teatro e della cultura in giro per gli otto comuni.