I media non riescono quasi mai a mettere insieme pancia e cervello, emozione e riflessione. Eppure è questo che dovrebbero fare. È questo quel che han fatto i grandi inviati e i grandi giornalisti e che adesso non si fa più. Un freddo numero (10, 100, 300 morti) non è comprensibile se non è legato ad una storia, ad un racconto, a una immagine (scritta o visual che sia). Ma altrettanto non fanno capire nulla né le immagini né i commenti (da quelli più soft per finire con “bastardi islamici”). Entrambi sono modi sbagliati di utilizzare le notizie che arrivano alle redazioni. Perché inutili e più o meno dannosi.

 

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