Mural Festival di Montreal (ph © Daniel Esteban Rojas)

Rilanciamo volentieri questo appello segnalato da Franco Lorenzoni, che scrive: “Per noi che insegniamo è particolarmente intollerabile pensare che bambini e ragazzi con cui trascorriamo tanto tempo, cercando di costruire in classe una comunità accogliente capace di dialogo, si ritrovino e restino ingiustamente divisi tra italiani e stranieri, senza potere godere degli stessi diritti.
Per questo invito tutte e tutti gli insegnanti a sottoscrivere questo appello puntuale, significativo e necessario”.

.APPELLO IUS SOLI – PROMOSSO DA GINEVRA BOMPIANI, GIORGIO AGAMBEN, GOFFREDO FOFI E LUIGI MANCONI
(primi firmatari)

Nell’epoca che stiamo vivendo, l’esilio è diventato la condizione naturale di milioni di esseri umani che scontano le colpe e gli errori che democrazie e dittature hanno commesso e commettono, scontrandosi e usandosi a vicenda. Le guerre, le occupazioni, le intolleranze, gli abusi, le violenze stanno rendendo la nostra terra inabitabile a intere popolazioni costrette alla fuga. Oggi la patria è dove trovi pace e rifugio, e che rende possibile una convivenza civile. La patria è dove ti puoi fermare.

È in questa luce che l’idea di cittadinanza cambia aspetto e dal diritto di sangue si apre al diritto del suolo, è così che un paese ritrova se stesso riconoscendosi nel suo prossimo. Siamo tutti figli della confusione fra patria e esilio.
È una nuova idea di cittadinanza, che corrisponde al nostro tempo e alla storia comune, un’idea che ha fatto l’America e sta facendo l’Europa.
Il nuovo principio dice che un bambino che nasce e cresce in Italia, che parla italiano e studia italiano, è italiano. È il vivere insieme e parlare una stessa lingua che ci rende ‘concittadini’.

Se manteniamo un atteggiamento di paura e rifiuto, ci aspetta un mondo di ‘campi’, ufficialmente provvisori, in realtà perpetui, chiusi da muri che dividono uomini e donne per sempre estranei, e i nostri paesi saranno abitati da sconosciuti senza diritti, mortificati e scontenti.
Ma se accettiamo di guardarli in faccia, vedremo persone che rimodellano con noi una vita comune.
Perché il mondo è cambiato – e anche noi abbiamo contribuito a cambiarlo – e non abbiamo altre opzioni che incontrarci o farci la guerra, affratellarci o terrorizzare ed essere terrorizzati.
Oggi si tratta di dare la cittadinanza a circa 800.000 bambini, per non ritrovarli ragazze e ragazzi senza alcun diritto.
E di imparare dai bambini a giocare insieme.

Per questo chiediamo agli Italiani e alle italiane di essere sagg*, generos* e lungimirant* e di sostenere la legge che concede la cittadinanza per Ius soli, diritto del suolo.

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