A quanto pare, ci troviamo in un periodo in cui le banalità esternate sulle problematiche di genere sono talmente tante, che si potrebbero contare di notte, nei casi di insonnia persistente, a sostituzione della solita conta ovina di consolidata tradizione pro-morfeica. L’ultima chicca viene dal sociologo Alberoni, per il quale la presidente Boldrini è “femminista radicale”.
A ben considerare, tale definizione, in sé, non avrebbe alcuna valenza negativa: dovrebbe essere storicamente descrittiva. Sembra, invece, che, nelle intenzioni del de quo, l’espressione assuma forte caratura assiologia, al negativo: la presidente Boldrini, “femminista radicale”, non coglie il fatto che “da sempre la donna è nutrice”, e che “quella della nutrice è la funzione materna per eccellenza” !

Così parlò Alberoni, sociologo nei talk show, a cui un imprenditore pastaiolo, produttore di biscotti campagnoli e fette mattutine, ha commissionato la tanto nota pubblicità “che si rivolge alla famiglia tradizionale” e che – da quanto mks rolex datejust m279138rbr 0019 ladies 28mm silver dial gold tone dichiarato dal committente – “mai inserirebbe dei gay”.

Non è il caso, qui, di entrare nel merito delle dichiarazioni, e nelle successive ritrattazioni, imprenditoriali: sono state già variamente commentate.

In merito alle “alberonate”, però, saltano agli occhi tre elementi.
Il primo: alla suddetta definizione, “femminista radicale”, viene attribuita un’accezione negativa. Perché ? Per professare ignoranza, indifferenza, o volontà di diminutio, in merito al valore propulsivo che il movimento delle donne ha avuto in Europa e negli USA tra gli anni sessanta e gli anni ottanta del Novecento? Perché Alberoni lo fa?

Il secondo: nella singolare semantica alberoniana le donne vengono definite al singolare, “donna”, e dunque categoria astratta. Ma da tempo il pensiero di genere, dalla de Beauvoir alla Irigaray, ha inteso ciò come fattore fuorviante.
Alberoni, da comunicatore, dovrebbe ben sapere che “il linguaggio è strumento di molta delicata amministrazione” (Ortega y Gasset), e che le parole esprimono non solo pensieri, ma soprattutto fatti, e dunque, bisogna usarle a proposito … Perché Alberoni non lo fa?

Il terzo: un sociologo è esperto dei fenomeni di mutamento sociale, e dunque, dovrebbe attribuire a essi l’oggettiva valenza: storica, e non assiologia. Alberoni sembra fare tutt’altro; e prende lucciole per lanterne.
Ma sono lucciole … di campagna …… (pubblicitaria?)