Riceviamo tramite mailing list Lidia Menapace, la lettera di una maestra della Valtidone al Presidente della Repubblica, trasmessa anche al Presidente della Camera (per ora senza risposta).{{
Ill. mo Sig. Presidente,}}

finalmente le fauste attività dei nostri politici hanno determinato il conseguimento della parità tra uomini e donne:{{ tutti in pensione a 65 anni!}}

Una beffa fantastica, anzi … ”una porcata “ per dirla usando i termini di quel fine linguista dell’ onorevole Calderoli.

Ritengo sia vergognoso utilizzare la verità di una causa giusta per propagandare una ingiustizia mascherata da conquista in quanto, ancora una volta,{{ saranno le donne a pagare maggiormente i costi della crisi.}}

La sentenza della Corte di Giustizia Europea impone questo ulteriore sacrificio:

“ L’ Europa lo chiede! “ così venite a raccontarci come se non sapessimo che le indicazioni europee diventano ultimatum solo quando convengono a governi in difficoltà di fronte a deficit spaventosi.

Tempo fa era stato posto l’ accento sulla disparità del trattamento economico a favore dei nostri deputati rispetto a quello degli altri rappresentanti dei Paesi Europei, come mai quella voce è passata sotto silenzio?

Vogliamo ricordare come{{ le donne sostengano le politiche del lavoro ed il welfare familiare}} in quanto si prendono cura degli anziani, mancando nel nostro bel Paese strutture adeguate;

conoscono la realtà della società italiana i nostri deputati e senatori o, chiusi nei loro palazzi, ne hanno perso memoria pensando forse che, come a casa loro, ci sia il personale di servizio?

Avevo già avuto modo di esprimere le mie rimostranze al Presidente della Repubblica in merito all’ignominia di quanto stabilito dal ministro Brunetta in ordine alle assenze per malattia e ancora oggi, non avendo ricevuto risposta, mi domando se la visita fiscale, la decurtazione dello stipendio e via dicendo con queste ed altre amenità riguardino anche i nostri rappresentanti in Parlamento, ove spesso si vedono banchi vuoti o, peggio ancora, si assiste a litigi da osteria.

Nei miei 37 anni di lavoro alle dipendenze dello Stato come insegnante ho sempre lavorato onestamente e l’ affetto dei miei primi studenti mi conforta nel pensiero di non essere stata una “{{ fannullona di Stato “}} come gentilmente affermò, tempo fa, un tal ministro.

Noi insegnanti abbiamo sopperito con i nostri sforzi ed il nostro senso del dovere alle mancanze di un sistema scolastico dove i risparmi operati dai vari ministri hanno portato ad {{un impoverimento dell’ offerta formativa in particolar modo per gli alunni più svantaggiati sul piano culturale o sociale}}; tralascio il giudizio sulle ultime riforme … definirle così è un eufemismo.

{{“Se pensate che l’ istruzione costi troppo provate con l’ ignoranza”}}

il pensiero di {{Derek Bok}}, rettore di Harvard, storico e giurista, nella sua sintesi perfetta, fornisce una risposta.

Accanto ai tagli operati sulla scuola si assiste ad un continuo spreco del denaro pubblico.

Le elezioni costano, in termini di rimborsi, 42 cent. ad ogni cittadino francese, 86 ad ogni italiano, le pubbliche casse erogano ai partiti 50 milioni circa di rimborsi elettorali per le regionali … anche quando non vengono indette, così per le europee e via dicendo.

Il primo ministro inglese J. Cameron ha impiegato un solo giorno per cancellare le auto blu

dunque la soluzione del problema non è poi così ardua, evidentemente è più facile cancellare i diritti dei cittadini invece di promuovere una vera politica di rigore.

{{La lettura dei dati sui costi della politica }} fa riflettere sulle vane parole dei sempre più numerosi ministri oramai simili al manzoniano dott. Azzecca Garbugli dei tempi del liceo; elucubrazioni, dotte disquisizioni sui massimi sistemi si traducono solo in tagli alla scuola, alla sanità , agli enti locali e via elencando. Intanto il funzionamento del Parlamento costa più di 1700 milioni di euro … forse ci è sfuggito un emendamento che ha trasformato la repubblica italiana in monarchia.

Meno male che erano stati promessi tagli agli sprechi ed ai privilegi!

Infine smettiamola, per favore, di dare i numeri sulla Costituzione; a cadenze ravvicinate qualche solerte parlamentare propone di modificare o cambiare l’ articolo primo, poi il 41 o forse il 21; cerchiamo di non dimenticare che la {{ Carta Costituzionale ha permesso al nostro Paese di ricominciare dopo la tragedia della guerra}}.

Di fronte alle continue esternazioni contro la magistratura provo un senso di frustrazione e di sgomento perché è andato perso lo sguardo morale sulla realtà permettendo all’ egoismo sociale ed all’ illegalità diffusa di condurci al dissesto finale. Per fortuna ecco la soluzione : il federalismo da operetta, operazione pericolosa e diseducativa in un Paese di speculatori,

di affaristi, di condoni e di abusivismo continuo.

Non si può far credere ai cittadini che tutto sia cedibile ed alienabile perché stiamo parlando della nostra identità nazionale, di quello che lasceremo ai nostri figli.

Non mi soffermo sull’ affascinante riscrittura della storia proposta da novelli romanzieri prestati alla politica; in merito al dibattito sull’ unità d’ Italia hanno espresso tesi così fantasiose da far invidia a Dan Brown o Ken Follet. ( vedi Cota e Miccicchè)

Penso con tristezza al futuro dei nostri giovani.

La mia prima figlia si è laureata con lode in lingue e letterature dell’ Asia orientale, presso l’ università Ca’ Foscari, Venezia, ed ha studiato a Kyoto e Tokyo; attualmente sta lavorando come stagista a Roma, Ministero degli Esteri, logicamente senza retribuzione; è così che si aiutano i giovani ad entrare nel mondo del lavoro?

{{Quale fiducia potranno avere nelle nostre istituzioni se si prospetta loro la quasi certezza di restare precari per anni e anni?}}

La secondogenita frequenta il corso di studi in lingue europee in Germania, a Gottingen, con il progetto Erasmus; entrambe hanno così sperimentato le grandi opportunità offerte dalle università all’ estero: professionalità dei docenti e grande attenzione nei confronti degli studenti, facilitazioni per i viaggi nei vari distretti, disponibilità di alloggi a prezzi calmierati e via dicendo … proprio come nelle nostre università!

{{Un Paese che non investe sul proprio futuro non ha speranze.}}

Nonostante tutto, Signor Presidente, mi sento ancora, con orgoglio, una cittadina italiana non un suddito, asservito agli interessi della politica né, tanto meno, mi ritengo civis padanus;

a proposito quando potremo prendere visione di una carta geografica che possa illustrarci la mitica Padania?

Mi auguro che i nostri rappresentanti in Parlamento possano riscoprire il grande valore della res publica ed il senso del dovere per l’ alto compito che sono chiamati a svolgere.

Con sempre minor stima verso la classe politica ma con immutata fiducia nella nostra Italia, che il Presidente G. Napolitano rappresenta con onore, ringrazio per la cortese attenzione prestata.

Angela Cavallotti