Si parte subito con l’audizione del ministro del Welfare Maurizio Sacconi e
dei vertici dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), il direttore generale
Guido Rasi e il presidente Sergio PecorelliL’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva Ru486, a cui ieri l’ufficio di
presidenza della Commissione Sanità del Senato ha dato parere favorevole
all’unanimità, muoverà i passi da qui, per poi “articolare l’ulteriore lista
delle persone da audire, un compito per cui i due relatori, ovvero io e il
capogruppo del Pd in Commissione Dorina Bianchi abbiamo 60 giorni”.

Lo
spiega all’ADNKRONOS SALUTE Raffaele Calabrò, ‘capo squadra’ del Pdl in
Commissione Sanità. E’ stato proprio Calabrò ad avanzare la richiesta di
un’indagine conoscitiva, “raccogliendo gli interrogativi – spiega –
sollevati da molti” su quella che ormai viene diffusamente etichettata come
la pillola della discordia.

Tra i punti da chiarire, “le 29 morti legate al
l’uso del farmaco, i pericoli di emorragia, l’utilizzo della Ru486 al di
fuori dei canali definiti dalla legge 194”, che disciplina l’aborto in
Italia. E sulla possibilità che l’indagine finisca per rallentare l’approdo
della pillola in Italia, Calabrò non ha dubbi.

“Si tratta di due binari
differenti – precisa – L’Aifa ha dato il suo via libera, ha seguito il
proprio percorso tecnico. L’esigenza del Senato è quella di capire
caratteristiche, rischi, pericoli, vantaggi”. Ne seguirà un “documento, una
relazione che tuttavia non avrà valore cogente per nessuno”, conclude.

La
stessa Aifa ha fatto sapere che per “essendo consapevole dei limiti legati
al proprio ambito tecnico di competenza è pronta a fornire tutti i necessari
chiarimenti per un tema di così alta tensione etica certa del rigore
scientifico, del rispetto delle procedure e dell’ottemperanza alla
metodologia regolatoria che ha seguito per addivenire alla propria
decisione”.