Presentata in Senato un’interrogazione urgente per chiedere la liberazione di Esha Momeni, ventottenne iraniana, cui è stata riconosciuta anche la cittadinanza statunitense, fermata il 15 ottobre 2008 dalle autorità iraniane nel corso di un controllo successivo ad un’infrazione del codice della strada.Il fermo è stato convalidato in seguito alla perquisizione della sua abitazione con l'{{accusa di “eversione contro la sicurezza dello Stato”}}, accusa del tutto infondata e soprattutto strumentale ad esigenze diverse.

Secondo le notizie diffuse dagli organi di stampa infatti, il reale obiettivo perseguito dalle autorità iraniane sarebbe quello di {{impedire ad Esha Momeni di proseguire la sua campagna Cambio per l’uguaglianza}} in favore dei diritti delle donne e contro ogni forma di discriminazione, portata avanti insieme ad un gruppo di professori, volontari e attivisti per i diritti umani.
_ Tale circostanza sarebbe peraltro confermata dal fatto che nell’ultima settimana sono state effettuate diverse perquisizioni anche nei confronti di altri partecipi del gruppo.

Esha si trova tutt’ora nel carcere di Evin a Teheran, gestito dalla Vevak, la polizia segreta iraniana, dove pochi giorni fa è stato ucciso, a seguito di tortura, un prigioniero politico di nome Rajabi, simpatizzante dei mujahiddin.
_ Nonostante siano trascorsi più di venti giorni dall’arresto della giovane donna, non le è stata ancora concessa la possibilità di conferire con il suo avvocato.

{{L’interrogazione, presentata dai sen. Alberto Maritati e Anna Finocchiaro}}, cofirmata da numerose senatrici e senatori del gruppo PD, chiede alla
comunità internazionale di sollecitare al Governo di Teheran la tempestiva liberazione di Esha Momeni e di promuovere i controlli e le iniziative opportune per impedire ulteriori violazioni dei diritti di Esha; chiede al Governo italiano se non ritenga opportuno denunciare pubblicamente, nelle sedi e nelle forme ritenute opportune, la gravità dell’episodio, che priva una giovane donna di alcuni tra i diritti fondamentali della persona e impedisce l’esercizio, da parte dei cittadini iraniani, dei diritti all’informazione, alla manifestazione del pensiero e alla libertà di associazione.

Si chiede infine al Governo italiano di promuovere, nelle sedi internazionali, ogni iniziativa considerata opportuna al fine di sollecitare alle autorità iraniane la tempestiva liberazione di Esha Momeni, nonché allo scopo di impedire che il Governo di Teheran possa legittimare in futuro simili violazioni dei diritti umani.