Per le donne che negli anni ’70 a Roma facevano politica, via dei Sabelli n 100, a San Lorenzo, significava Consultorio autogestito: salute della donna, contraccezione, self help, viaggi a Londra, iniziative per una legge sull’IVG, piccolo gruppo di autocoscienza, riunioni notturne partecipate ed emozionanti, incontri, scontri, amori, relazioni politiche nazionali, internazionali, pizze da Peppe…Gli anziani commercianti, gli abitanti della via, per tradizione libertari e politicamente consapevoli, osservavano, accoglievano e ascoltavano, in parte conniventi silenziosi in parte ironici spettatori, le donne che occupavano il Policlinico, aiutavano le donne ad abortire, misuravano diaframmi, facevano le 150 ore nel liceo di zona, solidarizzavano con quante maltrattate arrivavano da tutta Italia, litigavano coi preti, senza uomini cenavano fuori e nelle sere d’estate passeggiate, discussioni, gelati fino a tarda ora…

Questo e tanto altro è stata via dei Sabelli.
Non rimangono solo ricordi, per esempio ARCHIVIA Biblioteca/archivio specializzata in storia e cultura delle donne, raccoglie le produzioni della teoria e della pratica del movimento femminista dalla fine degli anni ’60 e anche tanti documenti sul consultorio autogestito di San Lorenzo.

A Roma esistono anche una scuola e una via intitolata a Simonetta Tosi, ricercatrice, impegnata su tutti i temi riguardanti la salute della donna, facente parte del Collettivo di via dei Sabelli, morta giovane, conosciuta ed amata anche nel quartiere dove aveva proposto l’attività del Consultorio porta a porta.
Ma arrivare oggi a via dei Sabelli, alzare gli occhi verso il numero cento riflettendo sul fatto che le scritte degli anni ’70 sono state cancellate e vedere sulla sinistra del portone il volto dipinto di Simonetta Tosi, stilizzato, su mattonelle murate , alla destra sempre in muratura la scritta ”{Noi crediamo che la conoscenza diretta del nostro corpo e la salute fisica sia una tappa fondamentale sulla strada dell’autodeterminazione}” accanto alla simbolica rappresentazione di un corpo femminile, costringe contemporaneamente a segnare la distanza e a richiamare la presenza di chi è rappresentata.

Si capisce che è ora di entrare nella storia, certo, non con una stele funeraria ma con un piccolo monumento anonimo collettivo, proprio dove le donne hanno operato concretamente e continuano ad operare nell’immaginario di chi è impegnato, in tempi e realtà diverse, in uno stesso processo di liberazione.

Informandosi si viene infatti a sapere che a San Lorenzo è stata creata una rete, tra cittadine/i di generazioni diverse e realtà del territorio, dal nome La Libera Repubblica di San Lorenzo, svincolata da qualsiasi partito politico, con l’obbiettivo di salvaguardare il territorio dal processo di “{gentrification}, quello che prevede l’espulsione degli abitanti  e delle attività storiche in nome di interessi privati che vorrebbero un quartiere di casinò, mini/appartamenti e compro/oro; con l’intento di cambiare i modelli della cultura e della socialità a San Lorenzo, restituire spazi di aggregazione, per garantire il diritto alla salute, da gestire collettivamente per rispondere a bisogni reali del quartiere”

Si è deciso quindi di creare {{una segnaletica particolare per “reinventare lo spazio abitato”}}.
Una segnaletica per raccontarne il passato e il presente, per valorizzare le tante realtà di San Lorenzo, nuclei di produzione di saperi, di cultura, di incontro, di relazione…”

Così il Consultorio autogestito di via dei Sabelli è stato inserito all’interno di un percorso sui luoghi storici del quartiere. Giovani donne facenti parte della suddetta repubblica si sono documentate e il 19 luglio 2013, in cui è stato ricordato il settantesimo anniversario del bombardamento di San Lorenzo, lungo questo percorso è “stato inventato un codice visivo per San Lorenzo, fatto di brevi poesie, citazioni, piccoli scritti, segni, indizi, immagini e disegni, per una segnaletica che parli del territorio e di chi il territorio lo abita e lo ha abitato…..
Sulle mura del palazzo al n100 di via dei Sabelli, dove le scritte del passato erano state cancellate, è allora comparso il viso di Simonetta Tosi, dipinto da una anonima artista per volontà e con il consenso di tutti gli abitanti interpellati.

http://www.liberarepubblicadisanlorenzo.it/chi-siamo/

http://www.liberarepubblicadisanlorenzo.it/una-segnaletica-per-la-libera-repubblica-di-san-lorenzo/