Care amiche dell’associazione ‘donne della realtà’, non posso fare a meno di
notare che, come capita spesso, le iniziative che nascono ‘dal basso’, e
dietro la spinta critica a come viene esercitato il potere -in questo
caso di chi ha accesso ai giornali di larga tiratura-, finiscono
inevitabilmente per essere poi governate ‘dall’alto’. care amiche dell’associazione ‘donne della realtà’,
ho letto sui giornali di oggi che l’incontro, promosso insieme a voi
dalla Casa Internazionale delle donne, con l’adesione di alcune
giornaliste de “La Repubblica”, ha avuto un buon esito: grande
partecipazione e discussione appassionata sulla distanza che è andata
sempre più crescendo tra la vita reale delle donne e l’immagine che si
da di loro nei media e nella pubblicità.

Ma non posso fare a meno di
notare che, come capita spesso, le iniziative che nascono ‘dal basso’, e
dietro la spinta critica a come viene esercitato il potere -in questo
caso di chi ha accesso ai giornali di larga tiratura-, finiscono
inevitabilmente per essere poi governate ‘dall’alto’.

Come spiegare
altrimenti che non si sia fatto cenno (stando a quanto riportato dai
giornali, per cui spero di essere smentita) al dibattito che c’è stato
nei mesi estivi sul ‘silenzio del femminismo’, sulle lettere di protesta
non pubblicate, sugli articoli di molte di noi -‘femministe storiche’,
come veniamo chiamate -, che davano un’interpretazione diversa della
marginalità in cui si muove da quarant’anni a questa parte la cultura
nata dal movimento delle donne negli anni ’70, osteggiata e tenuta in
ombra, per non dire ignorata, purtroppo non solo dalla cultura maschile?

Per chi ha alle spalle un lungo, ininterrotto impegno, con i gruppi e
le associazioni delle donne che hanno contribuito a tener vivi i temi,
oggi finalmente oggetto di dibattito pubblico, il fatto che ancora una
volta il femminismo, la sua storia, la sua imprescindibile presenza in
molti ambiti della vita sociale e politica, contro le molte facce della
violenza maschile, sia risultato innominabile, è un’omissione grave, che
amareggia e indigna.

Il 28 novembre prossimo ci sarà a Roma una manifestazione nazionale
contro ogni forma di violenza maschile e contro la cultura che la
alimenta. Non risulta che, all’incontro di sabato, nato all’interno
delle iniziative della Casa Internazionale in vista di
quell’appuntamento, ne sia stata data informazione. Il minimo che si
potesse aspettare.

Questa è una lettera pubblica che si rivolge in particolare a voi,
perchè ho accolto con molto interesse la nascita della vostra
associazione, che lascia sperare in una informazione diversa sulla
questione dei sessi e sulla crisi della politica, che vi è strettamente
legata. Mi auguro che nel corso della settimana che ci separa dal 28
nov., le giornaliste che hanno partecipato all’incontro di sabato, diano
alla notizia della manifestazione il rilievo che merita.

Un saluto a tutte

Lea Melandri