Mandiamo solidarietà alle lavoratrici e lavoratori call center della
Transcom di Pettino – L’Aquila in lotta contro i licenziamenti.
“…oltre alla casa non possiamo perdere anche il lavoro”. Questo hanno
gridato alcune lavoratrici nella manifestazione contro i licenziamenti che
la loro azienda la Transcom ha annunciato.

Come i padroni stanno approfittando della crisi, ora stanno approfittando
anche del terremoto.
{{La Transcom, una delle più importanti aziende dell’aquilano, vuole chiudere
i battenti}} e andare via, licenziando 276 lavoratori e trasferendo 77 a Bari,
Lecce, Roma, Cernusco sul Naviglio.

All’annuncio della scorsa settimana più di 200 le lavoratrici e i lavoratori
si sono riuniti avvisandosi tra di loro con sms, e dopo un’accesissima
assemblea si sono avviati {{in corteo non autorizzato proprio in quella zona,
Coppito, che tra qualche giorno diventerà “zona rossa” per il G8}} (dicendo:
“Ma quale G8! Non mi danno da mangiare né Obama bè Berlusconi: io devo
passare per difendere il posto di lavoro”), hanno paralizzato il traffico,
sfidato i blocchi dei baschi verdi della Guardia di Finanza in tenuta
antisommossa.

Ma perchè questi licenziamenti? Domenica 14 giugno noi siamo state a
L’Aquila, abbiamo visto e parlato con la gente del posto e abbiamo saputo
che lo stabilimento della Transcom non ha subito affatto grossi danni tanto
che ora potrebbe riaprire e l’azienda non ha perso le commesse. {{La Transcom,
in realtà, sembra cogliere a volo l’occasione del terremoto unicamente per
tagliare i costi del lavoro}}. Aumentare i suoi profitti, mentre i lavoratori
devono perdere tutto, andare a gonfiare il numero dei lavoratori “assistiti”
(per fare se mai anche da “vetrina pietosa” di Berlusconi verso potenti del
G8), o, i pochi, lasciare la loro terra – così più del terremoto potè la
Transcom!

{{Mercoledì 17 giugno c’è l’incontro tra azienda e sindacati}} e noi auguriamo
alle lavoratrici e ai lavoratori che la loro battaglia si concluda subito
con la ripresa per tutti del lavoro a L’Aquila. Ma, già nei giorni scorsi i
lavoratori hanno contestato alcuni dirigenti sindacali, più impegnati
anch’essi nella campagna elettorale (in cui la stragrande maggioranza della
popolazione non ha votato per protesta) che nella difesa del lavoro.

Facciamo arrivare a queste lavoratrici, lavoratori il nostro appoggio, dalle
altre città e posti di lavoro, dai lavoratori di altri call center, facciamo
conoscere la loro lotta.

Chiunque volesse {{mandare messaggi di solidarietà}}, li può inviare al e-mail:
tavolo4flat@inventati.org e noi li faremo arrivare direttamente alle
lavoratrici e ai lavoratori della Transcom.

{{Per i terremotati de L’Aquila non serve solo la solidarietà materiale, ma
ora, come il ‘pane’ c’è bisogno anche della solidarietà di lotta e di classe}}

Lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe – Taranto.

16.6.09