C’è una ragione in più per rispettare l’Art. 51 della Costituzione, nell’andare alle nomine RAI. L’incapacità di esercitare il ruolo importante e decisivo dell’informare sui delitti di violenza sessuata unita alla messa a punto palinsesti lontani dal rispetto dovuto ad un intero genereTanti nomi di tanti uomini, già con un grande potere, per un potere ancora più grande e ben remunerato.
_ Tanti stanno a significare la difficoltà di affrontare al contempo il problema di un’informazione non più legata a un criterio lobbystico, come chiedono ormai inequivocabilmente cittadine e cittadini, e quello di tenere sotto controllo le immagini i valori da distribuire al popolo.

La ragione in più per uscire in modo trasparente da questo conflitto di spartizione, applicando l’Art. 51 della Costituzione, è che si è resa evidente, sempre più nettamente, l’{{incapacità di esercitare il ruolo importante e decisivo dell’informare sui delitti di violenza sessuata}} unita alla messa a punto {{palinsesti lontani dal rispetto dovuto ad un intero genere}}.

Le reti Pubbliche e quelle di Mediaset a nostro parere hanno responsabilità legate non solo alla loro diffusione, ma anche per l’occupazione di frequenze non acquisibili da un’informazione indipendente da interessi di casta. Hanno una responsabilità oggettiva e naturale che dovrebbe spingere chi ha il potere a porsi nella piena trasparenza e legalità democratica.

{{Il rinnovo delle cariche in RAI è un occasione di democrazia, che come sempre gli uomini stentano a praticare}}.

Mettere a confronto un egual numero di donne di uomini competenti potrebbe essere il primo passo per non rendere sospetta la nomina di una donna in extremis, di una donna alla quale concedere il grande onore di cavare gli uomini d’impaccio.