Non è la vita sessuale o religiosa di una persona che dovrebbe contare, non è garantendo favori sessuali che si dovrebbe far carriera, non è che una velina dovrebbe curarsi delle pari opportunità, non è così che tantissime altre cose dovrebbero funzionare. Ma sembra che così debbano andare per chi governa questo paese giocando a dividere l’universo femminile in sante e non.Questa mattina il {Corriere della Sera} ha pubblicato un piccolo articolo sulle recenti dichiarazioni di Berlusconi in merito alle [intercettazioni telefoniche->http://www.jacopofo.com/berlusconi_stampa_estera_argentina_mara_carfagna_intercettazioni] con la neo-ministra per le pari opportunità.

Si legge nell’articolo che Berlusconi ha negato l’esistenza delle intercettazioni “{hot}”, di cui si è tanto parlato negli ultimi tempi, dichiarando di non aver mai detto nulla di scabroso a Mara Carfagna. Dichiarazione questa di nessun rilievo, anzi fin troppo scontata.

Cosa ci si sarebbe dovute aspettare? Un {mea culpa} di Berlusconi con tanto di dichiarazioni di dimissioni “solo” per aver affidato un incarico di governo in cambio di prestazioni sessuali? Ovviamente no.

Stupisce però, ma dovremmo chiederci come sia possibile che ci si riesca ancora a stupire per ciò che dice o fa quotidianamente (forse è nostra la colpa…), la sua motivazione, data ieri agli europarlamentari di Forza Italia, per dimostrare che le famose intercettazioni non sarebbero che il frutto di un’invenzione. Il fatto è che lui non avrebbe potuto mai dire cose tanto scabrose a “una donna di santi principi” come Mara Carfagna, che ha paragonato a Santa Maria Goretti.

Ciò che egli dice stupisce non perché ha dell’incredibile, o per lo meno non è questo che stupisce chi non gli ha mai attribuito alcuna credibilità, non stupisce per l’ipocrisia, né per la stupidità di una simile affermazione, stupisce come in questo paese ci si possa difendere dall’accusa di essere un magnaccia affermando che la donna in questione non è una prostituta ma una santa. Stupisce come sia considerato plausibile, tanto da venir pubblicato su una testata di portata nazionale come il {Corriere della Sera}, crearsi un alibi del genere per dimostrare che non si sono mai dette o fatte cose “oscene”.

Per dirla con Esopo:“la favola insegna che” non è dunque possibile che si pensi (neppure lontanamente) di fare sesso con una donna, se di buoni principi. Anzi, non è matematicamente pensabile che un uomo parli di sesso orale con una donna, se questa non è una “poco di buono”.

Il premier, a suo avviso, avrebbe potuto avere una conversazione “{hard}” solo con una ragazza scaltra e disinibita, non con la nostra ministra delle pari opportunità, che è così timorata di dio. Solo persone intente a infamarlo e a gettare nel fango la sua reputazione potrebbero diffondere notizie di questo tipo.

Riecco la sindrome vittimistica, la sua mania di persecuzione e la storia vecchia e stra-vecchia del complotto contro di lui da parte dei giornalisti, dei comunisti (che in Italia solo lui ha ancora la fortuna di scovare) come dei giudici (sempre comunisti) che lo bistrattano.

A noi, spettatrici disgustate di questo presunto linciaggio del premier e tutte le sue “Clarette Petacci”, non resta che rasserenarci del fatto che lui non sia un pappone né loro delle prostitute?

No, grazie. Né Goretti né Carfagna: è questo il nostro motto.

{{Siamo prive di una politica per le Pari Opportunità in Italia}} e quel che l’attuale Ministra fa o dice si allontana di molto da quel che il buon senso ci suggerisce di poter chiamare “azione positiva”.

Dovremmo però rassicurarla, e con lei per quel che ci interessa si potrebbe rassicurare anche il premier, spiegandole che {{a nessuna donna cambia un granché se va o non va a letto con Berlusconi}} (forse potrebbe anche venir considerata una donna dotata di grande coraggio per questo) e non ha la ben minima importanza se mette o no in mostra le gambe. Non è proprio questo che influirà sulla situazione economica, sociale e privata delle donne italiane. Non sarà certo il fatto di rinnegare o meno un passato da {calendar-girl} a renderla più idonea a ricoprire un ruolo di rilievo come quello che ha, purtroppo.

Magari potessimo sentirci rassicurate da così poco. In realtà, ci rassicurerebbe solamente una politica effettivamente mirata al raggiungimento delle pari opportunità, ma ormai in Italia solo a dire “pari opportunità” viene da pensare alla possibilità di far carriera offrendo in cambio le proprie prestazioni sessuali. Non ci basterà sapere che in fondo, poi, la ministra si ricorda sempre di santificare le feste.

Peccato che, anche se questo la ministra non lo sa, non è nelle interesse delle pari opportunità avere un ministero della santità più che della bellezza, {{sarebbe necessario avere un ministero}}.