Le donne dell’UDI hanno sempre dato molta importanza alle battaglie di
emancipazione perché il lavoro è la base per l’autonomia che rende possibile la
libertà femminile.Sono tante le donne in lotta in numerosi luoghi di lavoro, nella scuola e nei servizi;
sono tante le giovani donne soffocate nei loro desideri di futuro che vivono da anni
una insopportabile precarietà; sono più del 50% le donne che non hanno un lavoro
retribuito.

Quando nel 2006 l’UDI ha iniziato ad intervenire con convinzione e con una
elaborazione alta su “La precarietà rende sterili: vogliamo essere libere di creare vite,
convivenza e democrazia”, parlava già con forza di integrità del corpo, di
autodeterminazione e di diritti di cittadinanza; pensava sicuramente alle giovani
donne più colte, più preparate rispetto al passato, ma con un futuro pesantemente
incerto.

Come è stato detto dalle ragazze del gruppo “Diversamente occupate” nella giornata
di mobilitazione del 9 aprile – il cui slogan era “{{Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta}}” –
non siamo libere di scegliere:
_ – Il tempo dello studio
_ – Il tempo del lavoro
_ – Il tempo del desiderio e dell’amore
_ – Il tempo della maternità
_ – Il tempo delle relazioni e della pratica politica

Parole di ragazze di oggi, ma anche delle quarantenni. Unite tutte ancora in un processo emancipatorio, ed è difficile potersi dire libere, dato
il welfare sempre più ridotto, il peso del lavoro domestico e di cura e il rapporto
difficile e dispari tra i generi.

Su questi temi ci siamo incontrati con voi insieme alla CISL e alla UIL.
Incontriamoci ancora, perché siamo convinte di vivere in una fase in cui le donne
possono essere protagoniste della loro vita, dell’economia e della società tutta.

Il nostro paese è il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda i tassi di
occupazione femminile: dalla Norvegia con il 74,40% all’Italia con il 46,40%.

Senza dare spazio alle donne non si può uscire in maniera determinante dalla crisi.

{{
Lo sciopero di oggi }} – le cui motivazioni condividiamo e cioè: rimettere al
centro il lavoro e lo sviluppo, riconquistare un modello contrattuale unitario,
riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali,
ridare dignità al lavoro e alle regole della democrazia e della rappresentanza – deve {{comprendere anche quella di genere perché una democrazia paritaria arricchisce contenuti e conquiste.
.}}

Le Donne dell’UDI,
UNIONE DONNEinITALIA,
_
Modena, 4 maggio 2011,
Assemblea autoconvocata