In Campania gruppi e associazioni hanno approfondito la questione dei rifiuti in relazione al proprio territorio, presidiano i terreni destinati a discariche, fanno assemblee e incontri per raccontarsi esperienze e scambiarsi conoscenze sui gravi rischi che stanno vivendo, organizzano manifestazioni e rendono evidente la voglia di partecipare alle decisioni sui luoghi e sull’ambiente nel quale vivono.Da alcuni anni in Campania gruppi e associazioni hanno approfondito la questione dei rifiuti in relazione al proprio territorio Gruppi di cittadine/i si sono inventati una vita collettiva, presidiano i terreni destinati a discariche, fanno assemblee e incontri per raccontarsi esperienze e scambiarsi conoscenze sui gravi rischi che stanno vivendo, organizzano manifestazioni e rendono evidente la voglia di partecipare alle decisioni sui luoghi e sull’ambiente nel quale vivono.

Il desiderio di significanza di queste persone, proprio a partire da una situazione di rigetto sociale, è riuscita ad assumere una posizione originale ed autonoma.
_ Quello che è considerato come un rifiuto (periferie, campagne abbandonate, degrado urbano, terre intossicate e militarizzate, abitanti di campagne e periferie urbane, emarginati/e, immigrati/e, animali ammalati), guardato come resto, un di più che viene eliminato, può aprire ad una differente significanza: si pensa alla vita a partire dal quel qualcosa e qualcuno/a che viene rigettato.

È da lungo tempo che il pensiero femminile si interroga sulla bellezza, la sessualità, il desiderio, sull’essere escluse nel mondo, e quindi si può ben dire sull’immondo, i rifiuti, i resti.
_ Proprio a partire da questa esperienza politica, una politica fatta di relazioni che si rapporta ai corpi viventi, si può disegnare uno spazio abitativo che tenga presente il quotidiano, il domestico. Si può oggi tra donne, per il mondo, valorizzare l’amore che si sente per l’ambiente e per la salute, dove i rifiuti non sono considerati scarto ma valore aggiunto, e questa è una altra possibilità per ognuna/ognuno

Durante delle assemblee a Terzigno si è avvertita la necessità di fare dei presidi di donne, quindi a partire dal proprio sentire, desiderare e partecipare alla vita pubblica, che ponessero attenzione alla salute, agli interessi economici, alle politiche agricole, alla relazione tra gli esseri umani e alla terra che si abita.

Di seguito il comunicato per il presidio di questo mese

{{Le donne insistono sulla difesa della salute e della terra
Nei luoghi martoriati dall’inquinamento delle discariche}}

Siamo tutte vicine noi donne che in questi anni, in situazioni anche difficilissime, sia sul piano sociale che politico, insistiamo sulla protezione dei corpi e dei luoghi con una presenza significativa ad Acerra, Pianura, Giugliano, Chiaiano, Serre, Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase, Napoli.
_ Tutte queste nostre storie di vita, si rafforzano le une con le altre per il contenuto autentico di vita che recano in sé. Pensiamo quindi che il presidio mensile, organizzato con lo scopo di rendere visibile un pensiero politico al femminile sul degrado della terra inflitta dagli interessi economici leciti e illeciti, come lo sversamento in discariche dei rifiuti, possa esprimere la relazione tra politica e vita, e far emergere i danni che producono la contaminazione dell’acqua, della terra, dell’aria e del cibo.

La degradante gestione dei rifiuti in Campania si riversa sulla salute e sull’ambiente, motivo per cui chiediamo:
– l’istituzione di un registro tumori regionale, con criteri scientifici, tecnici e di trasparenza;
– la mappatura dei siti legali ed illegali su cui sono state aperte discariche per far conoscere a tutti/e, non solo lo sconvolgimento del territorio, ma anche quanti e quali danni hanno prodotto all’ambiente e alla salute delle popolazioni tutte le sostanze versate nelle discariche o racchiuse nelle “eco balle”, cioè poter determinare l’impatto ambientale e sulle salute della popolazione che tali sostanze provocano sia singolarmente che in combinazione tra loro;
– procedure di bonifica dei territori inquinati.

Diventa determinante il “fare” delle donne che pensano ad una vita collettiva con un’altra modalità di approccio ai consumi, con il coinvolgimento di tutte e tutti nel ciclo di “produzione” prima che dello smaltimento dei rifiuti, anzi nel loro reinvestimento.
Questa è l’unica risposta responsabile ed ecologica per il bene comune.

Già ci siamo incontrate, donne insistenti sulla salvaguardia di terra e salute, il 14 aprile davanti alla Provicia e desideriamo continuare questo percorso politico con le altre che simbolicamente vogliono anche riferirsi, a partire dalle Madri di Plaza de Majo, a tutte quelle donne che utilizzano lo strumento del presidio per testimoniare con il corpo il proprio desiderio di Giustizia

{{{Il prossimo presidio si terrà il 12 maggio
_ presso Regione Campania in Via Santa Lucia, Napoli
_ dalle ore 16 alle 18}}}

Associazione Mamme Vulcaniche Boscoreale
_ Mamme In Lotta Di Terzigno
_ Donne In Nero Napoli
_ Comitato Donne 29 Agosto Acerra
_ Donne Del Co.Re.Ri

* (Donne in nero Napoli)