La Lombardia attende la sentenza nel processo per l’annullamento della nomina dei 16 assessori, 15 uomini e 1 donna, per contrasto con lo Statuto regionale che all’art. 11 impone il “riequilibrio di genere negli organi di governo della Regione”. E’ la prima volta che una Regione viene chiamata a rispondere per la violazione delle pari opportunità. La tensione è al massimo e la sentenza è attesa per la fine di gennaio. Nel processo che si è celebrato al Tar Lombardia è a suo tempo intervenuta a sostegno delle argomentazioni dei ricorrenti anche{{ l’Associazione DonneInQuota}}, assistita dagli avvocati {{Ileana Alesso }} e prof. {{Marilisa D’Amico}}.

L’Associazione, costituita nel 2006 con “l’obiettivo di assumere ogni più idonea iniziativa per la attuazione delle pari opportunità”, ha preso parte alla {{Campagna nazionale per la attuazione dell’art. 51 della Costituzione }} ed ha partecipato a tutte le sedute della Commissione Statuto della Regione Lombardia.

Dopo la tornata elettorale dell’aprile 2010, l’Associazione ha inoltrato al Presidente della Regione Lombardia una nota con la quale, in relazione “alla costituenda Giunta regionale” ha richiamato “la applicazione dell’art. 11 dello Statuto regionale esortando all’abbattimento della disparità di genere”.

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