Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Udi Napoli e una lettera di Marcella Raiola al vice-sindaco (pd) di Torre del Greco (NA) che stigmatizzano l’emanazione di un “bando” del Comune relativo alla costituzione di una “dote” per ragazze da marito entro i 30 anni, la cui “buona condotta” sia stata certificata dalla Chiesa. La notizia, per ora scarsamente diffusa, è che il Sindaco, immaginiamo con la giunta, di Torre del Greco (Na) ha sottoposto a sorteggio, oltre che 10 posti da netturbino, {{“il premio maritaggio a fanciulle bisognose” }}. Le fanciulle di Torre del Greco, con meno di trent’anni e di buona condotta morale certificata dal parroco, purché abbiano parenti e congiunti rigorosamente disoccupati, santificheranno la loro unione con un presumibilmente timorato di Dio e nullatenente, con la benedizione, è il caso di dirlo, del Sindaco.

Il Dott. Borriello, che guida un’amministrazione con una sola assessora donna, fortunatamente eletta e non sorteggiata, e vota le sue delibere in un consiglio composto da soli uomini, tranne appunto la Dott. Olga Sessa, naturalmente non si pone le domande che ci poniamo noi. Domande sulla legalità di simili modalità di impiego del denaro pubblico, e naturalmente siamo già preparate a sentirci dire che qualche emendamento nel decreto legge sulla caccia o chissà cos’altro, abbia introdotto la possibilità di {{selezionare le nubende del caso in base al credo religioso}}, e quella che i posti pubblici si possano sorteggiare, magari quando il bando per la partecipazione al sorteggio “è stato notato solo da uomini”.

Un’altra domanda il Sindaco, forse, l’avrà invece posta ai cittadini di Torre del Greco circa i loro desideri quando ha chiesto loro il voto. La risposta presumiamo di conoscerla, e visti i risultati non solo intorno a sorteggi e premi, e anche presumiamo che sia rimasta un desiderio. A parte l’ovvia considerazione sulla possibilità di autonomia economica delle coppie vincitrici “del premio di maritaggio” a noi non resta che il desiderio di vedere denunciato pubblicamente,facendo noi stesse una denuncia, un episodio grave riferito a uno stile di governo che offende e umilia le cittadine e i cittadini. Con buona pace di eventuali regole bislacche.
{{Udi Napoli }}

{{La lettera }}
{{ all’Ing. Vittorio Cuciniello (Vice-Consigliere Comunale a Torre del Greco, Pd)}}

Gent. Dott. Cuciniello, Mi chiamo Marcella Ràiola e sono una professoressa di Lettere Classiche residente a Torre del Greco.
Ho conseguito anche un dottorato di ricerca in Filologia Classica presso l’Università Federico II e collaboro, in qualità di “cultrice della materia”, alla cattedra di Istituzioni di Diritto Romano della Facoltà di Giurisprudenza dell’Univ. Parthenope di Napoli.

Sta circolando su Facebook, quindi a velocità assai elevata, la sconcertante notizia di un {{bando emesso dall’Amministrazione Comunale di Torre del Greco}}, relativo a quello che, con linguaggio tanto retrivo quanto retriva e medioevale è la prassi cui si fa riferimento, viene definito “{{premio di maritaggio}}”.

Tale “beneficio” dovrebbe essere assegnato a “ragazze da marito” di età non superiore ai 30 anni (come se le donne fossero un prodotto con la scadenza e come se non potessero aspirare ad altro destino che a quello di moglie casta e ubbidiente!), la cui {{condotta morale, per di più, sia certificata dalla parrocchia di riferimento!}}

{{Mi dichiaro sommamente sdegnata da questa violenta aggressione alla dignità delle donne e delle donne torresi in particolare, e preannuncio azioni legali che mi riservo di condurre con l’appoggio di associazioni attente da anni alla violenza di genere, alla discriminazione e alla percezione e rappresentazione pubblica delle donne. }}

La “condotta” pubblica di un individuo, uomo o donna che sia, non si modella su un “codice” scritto, tantomeno su quello della Chiesa (e, comunque, seguire un codice prescrittivo e predeterminato {{non è un obbligo sociale e né morale, ma una scelta personale}}), né può essere la Chiesa, in uno stato laico, a stabilire il grado di “moralità” di un individuo, perché {{in uno stato laico}} la morale pubblica si modella sulla {{Costituzione}} e sono i magistrati a sanzionare, su querela di parte o procedendo d’ufficio, quegli atti (reati) che rappresentino una defezione dalle regole condivise da tutti e valide per tutti.

Quanto alla morale privata, ciascuno se la scrive a modo suo, a partire dal livello culturale e dal grado di civiltà e sensibilità che sappia o voglia raggiungere!

Anni fa, quando Torre era commissariata, questa iniziativa fu promossa per la prima volta e io, avendo letto il manifesto per strada, indignatissima, scrissi una vibrante lettera di protesta al Commissario, che mi convocò per un faccia a faccia.

Purtroppo l’incontro fu infruttuoso perché il Commissario (che trovava “poetico” il pestaggio della dignità femminile!) era insensibile alle mie ragioni, evidentemente per lui non esistenti in quanto prive di riscontro nella sua mentalità e idealità sessita e fascistoide.

Come studiosa, come educatrice di adolescenti (insegno latino e greco), come donna e come cittadina io {{pretendo}} il rispetto della {{dignità}} e della {{libertà di tutte le donne }}e pretendo che la mia Amministrazione adotti provvedimenti in linea con la maturità, la cultura e il grado di emancipazione e consapevolezza raggiunto dalle donne torresi ed italiane con enormi sforzi e sofferenze storicamente documentabili e documentate.

{{Questa disgustosa “riffa delle illibate” deve finire e basta! E’ un’umiliazione intollerabile!!}}

Chiedo il {{ritiro immediato}} del provvedimento in oggetto, che sta coprendo di ridicolo e di scherno il nostro Comune (clicchi su questo link per leggere i commenti alla vostra iniziativa: [http://www.linkontro.info/index.php?option=com_content&view=article&id=3268%3Atorre-del-greco-e-il-premio-maritaggio-2010-per-le-qfanciulle-bisognoseq&catid=36%3Alanima-e-il-corpo&Itemid=76->http://www.linkontro.info/index.php?option=com_content&view=article&id=3268%3Atorre-del-greco-e-il-premio-maritaggio-2010-per-le-qfanciulle-bisognoseq&catid=36%3Alanima-e-il-corpo&Itemid=76]) e le {{pubbliche scuse }}del Sindaco e dell’Amministrazione alle donne di Torre del Greco, trattate come bestie da riproduzione da “piazzare” al migliore offerente!

Se anche, dietro all’iniziativa, ci fosse una disposizione testamentaria, come ipotizzai all’epoca del Commissario, non sarebbe certo questo il modo di ottemperare alle volontà del defunto concittadino. I “requisiti” posti dal bando, oltre che oltraggiosi e ridicoli, sono {{incostituzionali }}(Art. 3), procedenti da {{bigottismo, sessismo e ipocrisia. }}

Spero che l’irrisione del popolo telematico e la protesta dei cittadini {{civili }}di questo paese, che scivola sempre più nelle nebbie dell’oscurantismo e della brutalità semplificante, basti a determinare un “dietro-front” dell’Amministrazione.

In caso contrario, la sottoscritta si attiverà perché queste ferite non vengano più inferte al corpo cittadino, alle donne, alla reputazione – già tanto compromessa – del Nostro amato Comune.

Saluti
{{Marcella Raiola}}

{{ P.S.}} Perché non impiegate questi fondi promuovendo progetti che aiutino le donne vittime di abuso ad uscire dal silenzio, oppure creando un fondo che consenta alle ragazze cui viene negato il diritto all’istruzione da padri analfabeti e violenti (A Torre ce ne sono tante!) di continuare a costruire la loro personalità e il loro futuro di persone (e non di “mogli”)?

immagine: fonte www.assoprov.it