La Repubblica di Napoli ha pubblicato a tutta pagina un articolo sul noto
liceo magistrale Mazzini, del quale il Preside orgoglioso ha voluto
distribuire ed affiggere copie. L’articolo si chiama “La fabbrica delle fidanzate”Mentre la testata nazionale promuoveva una raccolta di firme contro il
maschilismo di Stato, la Repubblica di Napoli si dava da fare a raccogliere
il meglio della cultura di cui le affermazioni del Premier, additate come
fonte di vergogna internazionale, non sono che il sintomo.

“{Erano seriamente ritenute, quelle studentesse, le detentrici assolute di
virtù quali la bellezza, la dolcezza, l´arte del sedurre e, soprattutto, la
propensione a fidanzarsi, e senza tante storie – ricorda il giornalista e
scrittore Vittorio Paliotti – questa diffusa opinione, vera o falsa che
fosse, creava a noi ragazzi vomeresi non pochi problemi. Soprattutto quello
di contrastare, o di arginare, le scorrerie dei nostri coetanei degli altri
quartieri. I più agguerriti, e dunque quelli che dovevamo maggiormente
tenere a bada, provenivano da via Foria e da tutte le sue traverse.}”

Ma che bei ricordi!

Peccato che non siano gli stessi delle donne che dai banchi del Mazzini
hanno dimostrato di essere fuori dalla riserva di caccia. Ma Repubblica lo
sa già, e per non rovinarsi la festa, cestinerà le loro proteste.

C’è la consuetudine di scrivere al direttore, in queste occasioni,
mantenendo i toni sul pedagogico.

Non lo faccio, perché è mia convinzione che chi conduce la politica
editoriale del giornale ha già tutti gli strumenti per sapere cosa le donne
fanno e vogliono nella politica e nella cultura.

Non lo faccio perché non credo di dover cedere al più forte: perché come
diceva Virginia “il potere di pubblicare, e cosa, è interamente nelle vostre
mani”.