L’introduzione del tema della violenza sulle donne all’interno del pacchetto sulla sicurezza proposto dal governo non tiene conto di un dato di fatto ormai noto: la violenza sessista avviene soprattutto nelle case, ad opera di compagni, mariti, padri. Fare di questo problema una questione di ordine pubblico significa occultarne l’origine, che si trova all’interno delle relazioni tra uomini e donne.Il problema della sicurezza continua ad essere al centro del dibattito politico. Dopo attento studio dei dati statistici sulla violenza contro le donne forniti dal Consiglio europeo, l’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) sta mettendo a punto un’ordinanza che dovrà servire da modello per tutte le giunte comunali del Paese.
_ I particolari del provvedimento non sono ancora stati messi a punto, ma pare che i dati individuino con assoluta certezza alcune categorie di uomini pericolosi per le donne: si tratterebbe di mariti, compagni ed ex-compagni, padri etc..

Con la sua solita verve polemica il vicesindaco di Treviso, Gentilini, ha proposto di fare pulizia etnica di questi loschi figuri, o alternativamente di impallinarli dopo averli vestiti da coniglietti, ma pare che la proposta non sia stata accettata dai suoi lungimiranti colleghi, consci dei possibili effetti collaterali del provvedimento.

_ Veltroni ha proposto di creare una task force di vigili urbani per perlustrare a tappeto tutte le abitazioni della città, ma si è subito posto il problema di reperire altri agenti per perlustrare le case degli uomini della task force stessa, onde evitare conflitti di interessi. In attesa di una soluzione definitiva i sindaci hanno chiesto un aumento delle spese per la sicurezza, poi si vedrà.

_ Zanonato ha proposto di togliere dalle abitazioni divani e poltrone, dove pare stazionino abitualmente stupratori e molestatori. L’ipotesi è quella di investire il tesoretto in agevolazioni fiscali per le industrie produttrici di stuoini.

_ Moratti ha proposto di migliorare l’illuminazione nelle abitazioni, disseminarle di pulsanti per lanciare l’allarme in caso di violenza e imporre ai taxi tariffe notturne speciali per le donne.

La proposta più accreditata viene però dal sindaco di Firenze, Dominici. Pare che nel capoluogo toscano si stia pensando, per estirpare il problema alla radice, di vietare matrimoni, convivenze e fidanzamenti. Il provvedimento dovrebbe garantire al sindaco, raccogliendo la proposta di Cofferati, la facoltà di allontanare mariti, compagni e conviventi dalla città con il foglio di via. Per mariti ostinati e conviventi clandestini rimarrebbe sempre la possibilità di internamento in un centro di permanenza temporanea (CPT) qualora non si trovassero rei di altri crimini previsti dai codici.

Ma l’ANCI ha voluto affrontare fino in fondo il problema della sicurezza, che, come si sa, non è un tema di destra né di sinistra. Gli eletti dal popolo hanno colto la profonda sensazione di insicurezza generata nelle donne dalle dichiarazioni degli esponenti di punta del Vaticano e di molti politici che vorrebbero negare loro il controllo del proprio corpo. I sondaggi e le inchieste giornalistiche, che ormai si susseguono, parlano chiaro.

Molte donne provano vero e proprio sgomento di fronte alle esternazioni, ormai sempre più insistenti, sulla necessità di modificare o abolire la legge 194. “Se un lavavetri insiste per lavarti il vetro – sostiene la signora M., 40 anni – puoi chiudere il finestrino e la faccenda si chiude lì, ma se Ruini parla in TV puoi pure spegnere, ma stai sicura che la storia non è finita lì”. Si sta studiando il modo di applicare al problema la formula Giuliani- autorevolmente proposta dal ministro degli interni Amato-. Un consesso di esperti si è riunito per stilare una serie di categorie da inserire in un pacchetto sicurezza da proporre al governo.

*{Olivia Fiorilli fa parte di A/matrix}