Riprendiamo il testo di una lettera aperta inviata da Beatrice Pisa, Donatella Artese, M.Teresa Santilli, Gabriella Guidetti, M.Paola Fiorensuoli di Archivia, Casa Internazionale delle Donne aproposito della levata di scudi della parte più conservatrice del mondo cattolico contro un progetto impegnato a promuovere attraverso le educatrici dei più piccoli la cultura dello scambio, dell’ incontro, della solidarietà nella differenza, della formazione alla diversitàIl Comune di Roma ha autorizzato corsi di aggiornamento per insegnanti di scuole materne e asili nido, affidati a SCOSSE (associazione di promozione sociale) e a ARCHIVIA (archivi, biblioteche e centro documentazione delle donne) e certa stampa cattolica e conservatrice ha scatenato una campagna contraria fatta di accuse violente e richiami a pretesi modelli “naturali”.

E’ proprio vero che la malizia è nello sguardo di chi osserva, legge e giudica. È il caso del Movimento Militia Christi (lettera del 25 febbraio 2014) che stralcia alcune frasi dal nostro progetto di aggiornamento per accusarci di voler sperimentare una educazione sessuale teorica e pratica su bambini dai due ai sei anni.
Abbiamo approvato e contribuito al progetto, alla cui realizzazione abbiamo anche partecipato, senza che a nessuna venisse in mente che si potesse giungere ad una tale interpretazione, sviluppatasi nei meandri di menti evidentemente tanto circonvolute e distorte da partorire ipotesi non prevedibili.

Più in generale,bisogna dire che la levata di scudi della parte più conservatrice del mondo cattolico contro un progetto come questo impegnato a promuovere attraverso le educatrici dei più piccoli la cultura dello scambio, dell’ incontro, della solidarietà nella differenza, della formazione alla diversità, lascia davvero sgomente. L’idea di lasciare i bambini e le bambine liberi/e di crescere affermando ed estendendo la propria identità (anche di genere sessuale) al di fuori di ogni stereotipo”, offende “l’innocenza dei bimbi” e la “retta ragione”, scrive il responsabile di Militia Christi.
Il progetto di contribuire alla lotta contro “l’omofobia interiorizzata e sociale” (che ha spinto anche recentemente alcuni giovani particolarmente fragili addirittura al suicidio) indigna Luca Liverani dell’ “Avvenire” (23 febbraio 2014).

E Radio Vaticana (notizia del 24- 02-2014) aggiunge che è contro natura e contro il Vangelo dare priorità al lato psicologico su quello biologico e somatico, riproponendo una rigida e insostenibile divisione fra natura e cultura, cui il mondo cattolico più conservatore ricorre tradizionalmente nel tentativo di fossilizzare culture e modi di pensare, in una astrattezza dogmatica più facile da gestire.

Non possiamo fare a meno di chiederci se questa attitudine alla biologizzazione dell’esistente sia in armonia con una dimensione spirituale e religiosa della vita. RomaSette (editoriale del 12-3-2014) definisce l’intenzione di “nutrire atteggiamenti positivi e rispettosi delle differenze individuali, familiari e culturali” una vera a propria ideologia da cui difendersi” .

Ma l’implacabile difesa di ogni stereotipo più retrivo e la artificiosa scissione fra cultura e natura, fra mente e corpo, crea ansia, infelicità, aggressività. Ed è la continua e spietata riproposizione di tutto ciò che costituisce una vera battaglia ideologica, giocata sulla pelle di tutti noi, specie dei più giovani ed indifesi.

Una battaglia ideologica che ha per fine ultimo quello di colpire il sindaco Marino colpevole, scrive “il TempoMobile” del 24-0, 2-2014, di (“inaudite”) aperture quale quella relativa al registro delle Unioni civili, che ora, “in una condizione di crisi devastante per le famiglie”, si permette di finanziare questo corso di aggiornamento per insegnanti comunali sulla “identità e differenza di genere”.

{Beatrice Pisa, Donatella Artese, M.Teresa Santilli, Gabriella Guidetti, M.Paola Fiorensuoli} di Archivia, Casa Internazionale delle Donne

Lettera già parzialmente pubblicata da Il manifesto