Dicono che la notte porti consiglio.
Nell’Italietta di “papi” la notte porta il governo del Popolo delle Libertà a licenziare un improbabile decreto interpretativo che viene firmato addirittura dal Presidente della Repubblica o meglio , secondo la graffiante vignetta di Vauro, da un “ex Presidente della Repubblica” o forse meglio ancora dal Presidente di un’ex Repubblica.La soluzione che si è trovata per risolvere il “pasticciaccio brutto” della presentazione delle liste fuori tempo massimo o con firme non correttamente validate è la peggiore possibile.

Al di là della successiva sentenza del TAR della Lombardia che ha riammesso il listino di Formigoni e tutte le liste ad esso associate (in primis PdL e Lega) senza tener conto (così han detto i giudici de tribunale amministrativo lombardo) del decreto governativo poiché non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, resta l’insostenibile pesantezza del decreto stesso.

In particolare sono tre gli aspetti (due farina del mio sacco e uno suggeritomi da una cara amica avvocata) sui quali mi sono interrogata:

a) {{la pretesa di “intepretare” ciò che non deve o non può essere interpretato}}.
_ Se qualcuno non si presenta all’ora dovuta negli Uffici del Tribunale competente dove devono essere presentate le firme a sostegno della presentazione di una lista o se le firme che sostengono tale presentazione non sono valide secondo la normativa vigente, cosa c’è da interpretare? Non solo, il decreto del governo del Popolo delle Libertà è arrivato prima della sentenza del TAR e dunque su che cosa si è interpretato?

b) {{pur di garantire l’elettorato attivo e passivo le regole possono essere non rispettate}}. Non nego che il rischio di vedere escluse, in particolare in Lombardia, liste elettorali che avrebbero potuto raccogliere consensi maggioritari poneva una questione corposa che aveva a che fare con la natura e la funzione di un “diritto”.
_ Anche se, come ricorda opportunamente importanti costituzionalisti{{ il risultato elettorale non può essere presunto a priori}}. Ma mi chiedo: è possibile risolvere una questione di così grande rilevanza affermando che pur di garantire la presenza di una lista è possibile non rispettare le regole? E non è un tantino anticostituzionale che si pieghino, da parte di chi dovrebbe governare un Paese, le norme a vantaggio di una parte politica?

c) {{la presenza di una persona in un determinato luogo può essere dimostrata con qualsiasi strumento di prova}}. Ma non è un insulto all’intelligenza umana un’affermazione di questa natura? La mia amica avvocata la piglia sul ridere e si domanda : dopo le leggi ad personam c’era proprio bisogno di una legge per… ectoplasmi?

Io credo che con questo decreto, purtroppo firmato dal Presidente della “Repubblica” (che imbarazzato ha addirittura scritto una lettera, a sua volta, “interpretativa” del suo operato alle e ai cittadini!) si sia davvero colpita al cuore la nostra democrazia e fatto carta straccia della nostra Costituzione.

Intendiamoci non è che il governo del Popolo delle Libertà sia nuovo a imprese di questa natura. Basta vedere gli attacchi a ciò che resta del diritto al lavoro (si veda il ddl sul lavoro collegato alla Finanziaria) o all’istruzione pubblica (attraverso la “riforma” Gelmini) o alla cittadinanza (con le norme sul reato di clandestinità!) . Il punto è che ora hanno messo mano ( con un decreto interpretativo assolutamente improbabile anche nella forma) ad un ulteriore caposaldo costituzionale e democratico : le regole elettorali!

C’è poco da stare allegre, eppure io credo che rassegnarsi sia immorale e resistere insufficiente.
Forse è tempo che si inizi a re…agire, perché la democrazia, come è bene ricordare non è data una volte per tutte!

Nicoletta Pirotta
Iniziativa Femminista Europea