Nell’Inghilterra dei primi anni del novecento, Angel Deverell è una giovane scrittrice che sogna il successo, la fama e l’amore: il destino le darà tutto quello che desidera, compresa una grande dimora ribattezzata “Paradise”, ma lo scorrere del tempo non la lascerà senza rimpianti. Dopo i grandi successi di Sotto la sabbia, Swimming Pool e 8 donne e un mistero, che lo hanno consacrato come uno dei registi più amati del cinema francese contemporaneo, Ozon torna dietro la cinepresa con un melodramma di grande fascino, che si interroga sul labile confine che separa il sogno dalla realtà. Interpretata con eccezionale sensibilità da Romola Garai, Angel è un’eroina difficile da dimenticare, degna di Rossella O’Hara: capricciosa, testarda, eccentrica, ma sempre adorabile, è dotata di una bellezza e di una forza fuori dal comune, malgrado sia proprio la fragilità che nasconde a renderla ancora più seducente.

_ Immaginate una ragazza scontrosa e indolente, avida
di rivalsa e di affermazione, intrappolata in uno di quei tetri villaggi
inglesi per sempre dickensiani in cui nessuno vorrebbe vivere; una ragazza
non abbastanza bella e neppure troppo intelligente; e poi immaginiamo che
questa ragazza scopra di essere stata felice scrivendo un racconto, per la
scuola, e che decida di trasferire le sue calligrafiche fantasticherie in un
romanzo. Avrete Angelica Deverell, detta Angel, il più memorabile
personaggio uscito dalla penna graffiante di Elizabeth Taylor. Avrà
successo, Angel, grazie al fiuto di un editore di Bloomsbury, capace di
intendere il valore commerciale che si cela in quella esplosiva miscela di
zucchero e furore, deliquio romantico e scabrosità.
_ Sarà celebre, ricca e
avrà Paradise House, la villa nobiliare dove ambientava le sue
fantasticherie di ragazza indocile.
_ Perderà senza quasi rendersene conto la
madre, godrà per tutta la vita della dedizione di Nora; e soprattutto avrà
il fratello di Nora, Esmè, bello e smidollato, pittore di qualche talento,
capace di scoprire la natura di Angel e di assoggettarsi al suo capriccio.

Dispensatrice di tenerezza verso cani e gatti e incapace di umana
comprensione, Angel passa i migliori anni della sua vita asserragliata nel
proprio grottesco delirio e nelle stanze di Paradise House. Come una
primadonna del cinema muto, saprà far fronte ai rovesci che il destino le ha
riservato, affrontando impavida un lungo Viale del Tramonto in bianco e
nero, tanto più magnifica e tanto meno ipocrita delleLiala esistenzialiste
che occupano le cronache del nostro presente.