L’arma di massa che sconfisse Casa Savoia e instaurò la Repubblica Italiana non furono né le bombe né i carrarmati ma matite; un esercito di matite copiative con cui il 2 e 3 giugno 1946 12.998.131 di donne (ammesse per la prima volta ad un voto politico) e 11.949.056 di uomini segnarono su schede la propria volontà.L’esercito in tutto questo non c’entrò nulla, fu una battaglia civile che indicò un modo non violento di derimere i conflitti in seguito sancito anche dalla Costituzione.

Se vogliamo festeggiare la nascita della Repubblica Italiana (che in realtà nacque il 18 giugno 1946) partecipiamo donne e uomini magari con una romantica nonviolenta matita in mano o con gli attrezzi da lavoro ma anche con ruspe, benne, trattori, erpici…..
_ Ma non con i soldati e i carrarmati ( non penso al costo del carburante ma al simbolo dei militari a piedi a cavallo di corsa o comunque sia).

Perché proprio ora scrivere e far girare queste riflessioni? Questo terremoto non c’entra perché anni fa ce ne sono stati altri altrettanto luttuosi. E’ che ora attraverso internet è possibile comunicare e scambiare dati e opinioni, e perché da un anno con forza il Movimento di noi donne è tornato a farsi visibile a tessere una rete di informazioni e i movimenti delle donne da sempre e in tutto il mondo amano poco le guerre, gli eserciti e la mentalità patriarcale dei militari.

Se poi le forze armate hanno voglia di mostrare la loro efficienza la loro potenza lo facciano in una data che abbia qualche attinenza con una guerra, una vittoria, un armistizio ma non con il 2 giugno 1946.
Ci somigliano più le matite dei mitra.