Documento dell’Assemblea di Roma “Ad un passo dal voto… donne sull’orlo di una crisi di nervi”, svoltasi presso la Casa internazionale delle donne il 10 aprile 2008Nel silenzio dell’informazione, come al solito, le donne hanno lavorato. Si è studiato, ci si è incontrate, si è discusso e si è scritto.

Ci sono
stati a Roma due incontri per discutere fra donne di
questa legge elettorale “porcata” e dell’atteggiamento
sessista dei palazzi del potere che ci vede
discriminate nelle decisioni della politica e dei
partiti.

Nell’ultima assemblea alla Casa
Internazionale delle Donne, indetta da {{AFFI, Donne in
Nero e controviolenzadonne.org}}, cui hannno partecipato
circa sessanta donne fra singole e appartenenenti a
varie associazioni romane,{{ la questione voto}} è stata
attentamente analizzata e scandagliata. Il
“porcellum”, la vergognosa e anticostituzionale legge
con cui andremo a votare per la seconda volta, è stata
rigirata come un calzino per scoprirne trucchi ed
insidie fin nelle trame più nascoste.

Appurata l’impossibilità di svincolarsi da questa
trappola elettorale ben congegnata che rende
irrilevante la protesta tramite astensionismo e ci
costringerà, nella maggiorparte dei casi, a votare
turandoci il naso, si è discusso delle inziative delle
donne già in corso e di quelle ancora possibili per
denunciare almeno il mancato rispetto della parità di
genere all’interno delle liste elettorali, come
sancito dall’articolo 51 della Costituzione Italiana.

{{“Restare unite”, “fare da collante con le altre
donne”, “fare rete”, “fare massa” “fare informazione
con le donne”}} queste le frasi che si sono sentite più
spesso nella nostra assemblea, insieme a tanti dati
sulla rappresentanza di genere, proposte nuove ed
iniziative delle donne che sono già in corso. Nessuna
iniziativa, sia ben chiaro, è in opposizione
all’altra, sono tutte valide a da tutte praticabili,
sono tutte reazioni a questo {{“malessere”}} che proviamo
tutte nel partecipare a queste votazioni, sono tutte
espressioni della voglia di contare anche nella
politica che si fa nei palazzi degli uomini. Ogni
singola iniziativa non è che l’espressione della
voglia di libertà e autodeterminazione delle donne.

{{Iniziative di protesta già in corso}}

{{Sciopero della fame}}
– Wanda Montanelli (responsabile della Consulta
Nazionale delle Donne Italia Dei Valori) ha superato
un mese di sciopero della fame iniziato l’11 marzo
2008 e ancora in corso contro lo “scarso rispetto
della componente femminile interna e le modalità di
definizione delle liste di candidature” nell’Italia
dei Valori.
Per informazioni:
http://www.comitatoperwandamontanelli.com/

{{Causa civile per danno esistenziale}}
– Ancora Wanda Montanelli ha intentato una causa
civile contro Antonio Di Pietro che, in qualità di
segretario del partito, non ha candidato nelle sue
liste lei, come altre donne, in modo paritario.

{{La lettera scarlatta}}
– UDI Nazionale. Una spilla recante una D rossa da
indossare andando al seggio: “Una D rossa: non un
simbolo di partito, ma solo una spilla.per farci
riconoscere come le portatrici di una nuova e antica
infamia: quella di essere donne a questo mondo,
ovunque a questo mondo, ovunque si decide.” Nota: la
spilla che viene distribuita dall’UDI reca oltre la D
rossa il logo di 50e50 e l’indirizzo del loro sito.
Per informazioni: http://www.udinazionale.org/

{{Voto ma protesto 1}}.
– Cartolina virtuale da inviare al Presidente della
Repubblica. La prima inviata da Laura Moschini,
riporta questo testo: “per dichiarare che non
rinuncerò al mio diritto di voto, anche se mutilato,
per le elezioni del nuovo parlamento. Le chiedo di
considerare questo messaggio una pubblica protesta e
una ferma richiesta per una nuova legge elettorale.”
Il messaggio può essere inviato da
https://servizi.quirinale.it/webmail/

{{Proposte dell’assemblea:}}
{{Voto ma protesto 2}}
– Cartellino da indossare andando al voto , proposta
che è venuta da Nadia Cervoni di Donne in Nero. Si può
stampare, si può scrivere a penna e attaccarlo sul
vestito. Le donne che vogliono possono organizzare dei
“presidi” volanti e informali davanti ai seggi
(attente a non ostacolare l’ingresso ai seggi o
disturbare le operazioni di voto, è reato!) e spiegare
alle altre donne il significato del “cartellino” che
indossano e della loro protesta nonché illustrare come
far pervenire la cartolina di protesta al Presidente
della Repubblica.

L’assemblea si è conclusa con l’intenzione dichiarata
delle donne che hanno partecipato di rivedersi subito
dopo il voto alla Casa Internazionale delle Donne,
convocando {{un’assemblea nazionale sabato 10 maggio a
Roma}} per continuare la discussione ed analizzare
eventuali strategie di protesta contro la
discriminazione di genere in politica e azioni per
promuovere il cambiamento immediato di questa legge
elettorale.

{Dati su percentuali presenza donne in politica sono forniti da Arcidonna e Aspettare Stanca

Riepilogo candidature femminili nelle liste dei
principali partiti
http://www.aspettarestanca.it/documenti/Dove_sono…doc}