Roma. Sabato 10 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, in occasione della Giornata mondiale della salute, davanti a Montecitorio, si svolgerà un sit-in sul tema dei brevetti sui vaccini e sui farmaci al quale ha aderito anche la Casa Internazionale delle donne.

Durante il sit-in sarà anche possibile firmare la petizione promossa da ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei).


>Qui sotto l’appello inviato da Elisabetta Papini – Vicepresidente Forum per il Diritto alla Salute


> VACCINO BENE COMUNE!
>
> Nella settimana in cui si celebra la giornata mondiale per la salute
> ci mobilitiamo in tutta Europa contro la commercializzazione della
> sanità, rilanciando la lotta per l’accesso e il diritto alla
> prevenzione primaria, alle diverse forme di cura compreso il vaccino
> anti-Covid-19, senza distinzioni geografiche, di etnia, di
> appartenenza sociale e/o lavorativa.
>
> L’attuale produzione non basta. Questi rimedi, a partire dai vaccini,
> sono coperti da brevetto, e dunque possono essere prodotti in via
> esclusiva solo in pochi stabilimenti. Rimangono esclusi dalla
> produzione la maggior parte dei laboratori del mondo, Italia compresa.
>
> L’11 marzo l’Organizzazione Mondiale del Commercio ha respinto la
> richiesta di India e Sudafrica di sospendere i trattati sulla
> proprietà intellettuale per poter riprodurre il vaccino ovunque. Hanno
> raccolto il consenso di un centinaio di Paesi ma quelli a più alto
> reddito si sono opposti, tra cui l’Unione Europea, che avrebbe un peso
> decisivo ma continua a tenere una posizione vergognosa. Nei fatti il
> vaccino lo abbiamo pagato tre volte: finanziando la ricerca;
> stipulando contratti capestro con le multinazionali; accettando di
> pagare eventuali malfunzionamenti. E con i ritardi che ci saranno
> nelle somministrazioni in tutto il mondo, lo stiamo pagando una quarta
> volta, in termini di vite umane. In Italia a questa velocità saremo
> tutte e tutti vaccinati nel 2023. Nel 2021 Moderna, Pfizer/BioNTech e
> AstraZeneca, produrranno vaccini per appena l’1,5% della popolazione
> mondiale. Nei Paesi più poveri la vaccinazione potrebbe essere
> completata solo tra 7 anni.
>
> Situazione che oltre ad essere inaccettabile perché la salute è un
> diritto fondamentale, ci riguarda perché il virus non conosce
> frontiere.
>
> Dobbiamo sconfiggere il virus nello stesso momento e ovunque. Per
> questo occorre aumentare la capacità produttiva dei farmaci e dei
> vaccini, E FARLO SUBITO.
>
> In questo quadro denunciamo l’impreparazione con cui stiamo
> affrontando la terza ondata: ospedali con posti letto saturi e uno
> screening insufficiente a gestire il contagio, che, in particolare nei
> posti di lavoro e nel tragitto casa lavoro, rimane totalmente fuori
> controllo. Paghiamo decenni di tagli al Fondo Sanitario Nazionale (37
> miliardi persi in 10 anni) in termini di posti letto, di mancate
> assunzioni nel SSN, di chiusure dei presidi territoriali e dei
> consultori, di progressiva esternalizzazione e privatizzazione dei
> servizi, a cominciare dalle RSA, gestite per fare business.
>
> Ogni giorno di ritardo nelle vaccinazioni comporta l’aumento delle
> vittime, la chiusura ripetuta delle scuole, la mancata educazione dei
> giovani, molti sacrifici per le famiglie, la chiusura delle attività,
> la crisi economica fino alla povertà di sempre più cittadini. È ora di
> cambiare per il bene di tutte e tutti.
>
> Le nostre a vite devono contare più dei profitti delle aziende e dei
> bilanci delle Aziende sanitarie. Siamo per il diritto e l’accesso
> universale alla prevenzione e alle cure, contro tutte le forme di
> privatizzazione e di esternalizzazione.
>
> Si può firmare l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) per sbloccare
> i brevetti sui vaccini e sui farmaci, collegandosi a questo link
> (https://noprofitonpandemic.eu/it/) oppure direttamente al nostro
> sit-in il 10 aprile.