Si è svolta a Carpi, nello splendido scenario del teatro comunale, sabato 17 novembre la ottava edizione del Premio Immagini Amiche. Iniziativa promossa dall’UDI, Unione Donne in Italia, con il patrocinio del Parlamento Europeo, del Comune di Carpi e della Regione Emilia Romagna. Sono state premiate le immagini, la comunicazione, la pubblicità o i programmi Tv senza stereotipi di genere e senza immagini sessiste

Il premio, anche quest’anno, ha ricevuta la medaglia del presidente della Repubblica per il suo valore e per il significato che esprime. La cerimonia, condotta dalla giornalista Valentina Reggiani, ha avuto una madrina d’eccezione Francesca Fornario, autrice satirica e si è aperta con l’Inno alla Gioia e l’Inno di Mameli suonato dai ragazzi della Scuola Alberto Pio.

Dopo l’intervento di apertura del sindaco di Carpi Alberto Bellelli, per la categoria affissioni è stata premiata la campagna Women at work e il premio è stato consegnato dall’onorevole Elly Schlein per il progetto di cooperazione internazionale tra l’Italia e l’Albania sostenuto dalla regione Puglia, da numerose associazioni e dal Comune di Lecce.

Per il web è stato premiata la pubblicità di Illy dall’assessora del comune di Carpi Gasperini che documenta le reazioni di uomini e donne quando, durante la giornata internazionale del caffè, gli vengono servite solo mezze tazzine. La campagna fa riflettere sul ruolo delle donne nella filiera del caffè, dove queste ultime non hanno gli stessi diritti e lo stesso salario degli uomini.)

Per gli spot tv ha vinto la pubblicità di Enel che guarda alla realtà in maniera non convenzionale e soprattutto paritaria, focaliizzando l’accento su uomini e donne che indifferentemente si occupano di lavoro e di cure familiare.

Per la pubblicità stampata ha vinto Curiel con una pagina di grande qualità espressiva che propone una duplice figura di donna di età diverse, con lo sguardo amico di chi guarda le donne per quello che sono e non per i modelli a cui dovrebbero adeguarsi.

Per la categoria città il premio è andato al Comune di Ravenna che pure in questi anni difficili ha continuato ad essere vitale e propositivo nelle azioni delle culture e politiche di genere.

Per la categoria scuole il premio ex equo è stato assegnato a due istituti, l’ITS Da Vinci di Carpi e la scuola Carducci di Modena.

Infine sui programmi tv il premio è stato vinto dalla trasmissione I Dieci Comandamenti con lo straordinario servizio di Domenico Iannacone sulla preside di un Istituto a Caivano, in un cui la dirigente scolastica riesce a riportare certezza, legalità, pedagogia e amore per i suoi studenti. I uno dei luoghi più difficili del territorio napoletano in cui alla miseria, al traffico di droga e alle raccapriccianti storie di violenza si affianca un’altra cornice e un altro racconto, quella della rinascita di una scuola di frontiera con la legalità.

Due menzioni speciali sono state assegnate a Maria Grazia Mazzola, giornalista Rai per il suo coraggio nelle inchieste sulla mafia e sull’illegalità e a Ilaria Cucchi per il sua coraggio e la sua lunga battaglia per riaffermare il diritto alla giustizia.

La giuria giovani ha in parte confermato e in parte modificato il premio per i finalisti sottolineando soprattutto il valore del premio di Sorgenia e di Pittarosso in cui figure di donne con difficoltà dimostrano che ogni ostacolo può essere superato grazie alla forza di volontà .

Momenti fondamentali di interlocuzione col pubblico e con i giovani presenti sono stati gli interventi di Francesca Fornario che con ironia, leggerezza e straordinaria intelligenza ha portato la discussione su temi seri a cui tutti hanno risposto con grande partecipazione.

Un focus particolare è stato dedicato durante il premio da parte della presidente Daniela Brancati alle donne migranti, spesso invisibili e non considerate nella cronaca quotidiana e nella vita sociale del nostro paese. Le testimonianze dal palco di Aissa Basma, Kindi Taila e Zighereda Tesfamariam sulla loro esperienza e sul loro impegno sociale e lavorativo, hanno dimostrato come sulla loro capacità e sulla loro integrazione ci sia un altro pezzo del paese che cerca di combattere stereotipie pregiudizi.

Il premio si è concluso con la lettura della lettera del presidente del parlamento europeo Tajani e con il video istituzionale. “Questa volta voto anch’io”.

“L’VIII edizione del premio afferma Vittoria Tola, della segreteria nazionale dell’UDIdimostra ancora una volta dopo otto anni dalla prima edizione e a dieci dalla risoluzione del Parlamento europeo, come affrontare la pubblicità e i programmi in modo tale da non offendere le donne sia possibile. Anche questa volta il Premio è stata una straordinaria occasione di confronto tra associazioni, enti locali, scuole, professionisti del settore e aziende che riescono a parlarsi e a costruire una rete capace di cambiare le peggiori cadute sessiste e misogene di cui siamo ancora imbevuti e a costruire una cultura capace di rispetto dei diritti e responsabilità sociale, come si è visto da molti interventi della mattinata”.

Daniela Brancati, presidente del Premio, ha invece parlato di “responsabilità sociale, estesa ai prodotti della comunicazione. Così come è giusto disincentivare l’acquisto di oggetti (palloni o altro) prodotti in modo irresponsabile  è altrettanto corretto riportare gli stessi principi sul versante della comunicazione, affinché sia senza stereotipi. Questo è il lavoro, collettivo e itinerante, che da otto anni portiamo avanti con il premio”. (Manuela Campitelli – ufficio stampa del Premio ) 

GRAZIE AL PREMIO IMMAGINI AMICHE sono più di cento le “Città libere” dalla pubblicità sessista con pronunciamenti dei Consigli comunali, chiesti e ottenuti dall’Unione Donne Italiane (Udi) dal 25 novembre 2009 in poi, a chiusura della Staffetta contro la violenza sulle donne che durò un anno.  Tra le prime realtà a pronunciarsi, Catania, Bologna, Salerno, Cuneo, Napoli e Roma, che si è dichiarata “Città libera” l’8 marzo 2010. Il Premio è ispirato alla risoluzione europea del 3 settembre 2008 che riconobbe l’impatto della pubblicità sulla parità donne-uomini.