Tra le tante iniziative programmate in varie città italiane in occasione della giornata internazionale conro la violenza sulle donne, mi piace segnalare la “campagna del fiocco bianco” che si rivolge agli uomini: chi sceglierà di indossare il fiocco bianco, renderà manifesto il proprio impegno, in quanto uomo, a contrastare questa forma di violenza messa in atto da altri uomini contro le donne.Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dall’ONU nel 1999un importante appuntamento internazionale per porre l’attenzione su un fenomeno tanto drammatico quanto sottovalutato come quello della violenza familiare e di ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne, una realtà che non risparmia nessuna nazione e nessun continente, una realtà endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo, una realtà che non conosce differenze sociali o culturali: le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali.

Il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti a ruota dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio. Specialmente in quest’ultimo periodo i casi di “femminicidio” nel nostro Paese sono stati numerosi e brutali, ad opera per lo più di mariti, fidanzati o ex-partner e, in numero minore, di sconosciuti.

In particolare, le statistiche rivelano come la violenza domestica colpisca una donna su sei nel mondo e, secondo un’indagine recente del Consiglio d’Europa, è addirittura la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne nella fascia di età fra i 16 e 44 anni, ancora prima e più del cancro, di incidenti stradali e della guerra! Sono infatti 200 milioni ogni anno le donne che muoiono a causa della violenza esercitata su di loro.

Una donna su tre ha subito, almeno una volta nella vita, violenza fisica, sessuale o psicologica. Se nel mondo tra il 40 e il 70% delle donne uccise sono vittime di familiari prossimi, in Italia l’Istat ha calcolato che il 69,7% degli stupri sono perpetrati dal partner e il 17,4% da un conoscente, solo il 6,2% da estranei.

La violenza è un fatto culturale, manifestazione estrema di un rapporto tra uomini e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uni a prevaricare e discriminare le altre; per combatterla, perciò, è importante rafforzare l’equilibrio e il rispetto reciproco nella relazione tra i sessi, valori che devono essere trasmessi dalla famiglia, dalla scuola e dalle altre istituzioni. Nessuno deve restare indifferente se si trova davanti alla violenza, verbale o fisica, nei confronti di una donna.

Tra le tante iniziative programmate in varie città italiane, mi piace segnalare la “{{campagna del fiocco bianco}}” che si rivolge agli uomini: chi sceglierà di indossare il fiocco bianco, renderà manifesto il proprio impegno, in quanto uomo, a contrastare questa forma di violenza messa in atto da altri uomini contro le donne.

A Bologna, per esempio, il {{24 novembre ci sarà una distribuzione del fiocco bianco davanti alle scuole medie superiori}}.
_ La campagna del fiocco bianco è il più grande sforzo nel mondo di uomini che lavorano per mettere fine alla violenza sulle donne. Nel 1991, a seguito di un inquietante fatto di cronaca che ha visto {{la strage di 14 studentesse dell’ École Polytechnique di Montreal}}, un gruppo di uomini in Canada ha deciso che aveva la responsabilità di sensibilizzare gli uomini sul tema della violenza contro le donne e che portare un nastro bianco sarebbe stato un simbolo dell’opposizione degli uomini alla violenza contro donne.
_ L’esempio, seguito in poco tempo da molti uomini, ora sbarca anche da noi.