60-70 mila persone hanno manifestato per le strade di Bruxelles domenica 11 gennaio in sostegno alla popolazione di Gaza.
Una grande mobilitazione delle associazioni palestinesi e di quelle arabe – laiche e non – a fianco di sindacati, collettivi autorganizzati e di organizzazioni nazionali e internazionali come Attac Belgio, l’associazione belgo-palestinese, una rappresentanza della comunità araba del Belgio, Greenpeace, Oxfam, Movimento Operaio Cristiano (MOC), ecc. per ribadire che “Questa non è una guerra, è un massacro”. Presenti anche i rappresentatnti dei partiti francofoni di maggioranza e opposizione, socialisti, verdi, liberali e democristiani.

“Israele bombarda, l’Europa guarda!”. È la denuncia di un gruppo di manifestanti che fa riferimento alla richiesta rimasta senza risposta di applicare sanzioni allo stato di Israele, attraverso la sospensione degli accordi commerciali con questo Stato. Nel clima a tratti di grande tensione in cui si è svolta la manifestazione, una delegazione dell’Unione belga degli ebrei progressisti ha tenuto a essere presente. Boris Gvirtman, un delegato ha risposto ai giornalisti dell’urgenza di queste azioni: “non potevamo certo prendere il rischio di restare a casa a guardare”.