Mercoledì 10 ottobre 2018 ore 17,30 presso Láadan – Centro culturale e sociale delle donne in Via Vanchiglia, 3 un incontro e dialogo con il pubblico sulle migrazioni e la salute mentale. Una riflessione sui bisogni e le soggettività dalle carte alle pratiche. L’iniziativa è a cura dell‘Archivio delle Donne in Piemonte. Un modo anche per ricordare Mariateresa Battaglino

Nel suo procedere accostando temi e metodi presi da contesti diversi, Mariateresa Battaglino ha messo di frequente in comunicazione le sue esperienze professionali. Quindi  proponiamo due nodi in particolare:

il primo è legato al suo lungo percorso nell’ambito dei servizi sociali in psichiatria prima e dopo la legge Basaglia, della quale ricorre il quarantennale quest’anno, e

il secondo riguarda la sua altrettanto lunga esperienza nella cooperazione internazionale, e nei servizi e nella progettazione sociale in Italia, accompagnata dalla elaborazione critica sul tema dello sviluppo, del lavoro e delle migrazioni.  Argomenti molto attuali, rispetto ai quali si vuole aprire una riflessione e un dialogo con il pubblico, condividendo domande e opinioni.

Intervengono:  Vanessa Maher, antropologa – Chiara Marinelli, Progetto Muret – Danila Mezzano, Progetto Muret – Elena Petricola, storica, presidente ArDP

L’iniziativa fa parte del ciclo di appuntamenti “Uno sguardo sul mondo. Mariateresa Battaglino: reti, pratiche soggettività”

In collaborazione con Associazione Almaterra e Archivio AlmaTerra, Anai – Sezione Piemonte e Valle d’Aosta, Casa delle Donne Torino e Archivio Piera Zumaglino, Cooperativa sociale Progetto Muret e Archivi sociali, Legacoopsociali Piemonte, LegacoopPiemonte, ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali, Rivista Solidea – lavoro, mutualismo e comunità. Con il sostegno di Cooperativa sociale Progetto Muret

IL FONDO MARIATERESA BATTAGLINO

Nel luglio del 2013 l’Archivio delle donne in Piemonte ha ricevuto una parte dell’archivio personale di Mariateresa Battaglino, recapitata nella sede stessa di ArDP dalla figlia Cecilia Guiglia e da Augusta Bertello. Le carte erano conservate presso la casa di Mariateresa in Toscana così come lei le aveva lasciate prima della sua improvvisa scomparsa avvenuta il 27 ottobre del 2011.

La scelta di ArDP come sede di conservazione e del preliminare lavoro di riordino dei documenti è maturata all’interno di reti di relazioni tra donne attraversate dalla condivisione con la stessa Mariateresa e con la figlia Cecilia. Un terreno comune di esperienze e passioni condivise nel segno dei femminismi, dell’associazionismo e delle imprese sociali delle donne, dell’amicizia e delle relazioni professionali.

L’approdo al versamento da parte dei figli di Mariateresa, Cecilia e Pietro Guiglia, ha suscitato una grande consonanza nello stile di lavoro adottato dall’Archivio, nato da questo stesso intreccio di reti tra donne e nel quale riconosce il cuore pulsante della propria identità. ArDP ha infatti investito energie e risorse in questa direzione sia al proprio interno sia all’esterno dell’associazione nelle forme della collaborazione e dell’elaborazione condivisa che rappresentano un aspetto fondamentale della propria fisionomia. A partire da questi indirizzi sono stati affinati nel tempo la specifica pratica d’archivio e di lavoro sulla memoria elaborati in questi anni, che hanno offerto un terreno sul quale poggiare le scelte relative al lavoro di riordino del fondo.