Come possiamo sperare di far cessare la guerra, di fermare la distruzione dell’ecosistema, di sconfiggere per sempre il fascismo, se non contrastiamo in modo efficace la violenza maschilista, schiavista e razzista, se non fermiamo il femminicidio?In una citta’ italiana una giovane donna albanese e’ stata massacrata di botte e poi chiusa in un sacco dell’immondizia e lasciata su un pianerottolo.
Soccorsa prima che sopravvenisse la morte, e’ ora in coma farmacologico.
Tutto e’ cosi’ nitido in questo orrore: la violenza maschilista, schiavista e razzista, la violenza femminicida, che infierisce sul corpo di una donna considerandola non un essere umano – cosi’ fragile, cosi’ prezioso -, una persona in cui ti specchi, un valore infinito, ma una cosa, una merce, che si compra e si vende, che si possiede, che si puo’ usare senza limiti, che si puo’ rompere senza scrupoli, che si getta infine nel sacco dell’immondizia.
Tutto e’ cosi’ nitido e cosi’ sconvolgente: Auschwitz sul ballatoio del condominio.

Lo stesso giorno: altre notizie di aggressioni, di uccisioni di donne.
E appena ieri: il culmine di una eruzione di barbarie contro una ministra, la nostra ministra Cecile Kyenge, che tutte – tutte – le persone oneste e pensanti ammirano e sostengono; una ministra, la nostra ministra Cecile Kyenge, che propone leggi giuste e necessarie, le leggi giuste e necessarie che tutti – tutti – gli italiani onesti e pensanti desiderano e invocano da anni ed anni: che ogni persona che e’ nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e’ nata in Italia; che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune; che una persona puo’ essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere; che i campi di concentramento vanno aboliti; che tutti gli esseri umani fanno parte dell’umanita’; che vi e’ una sola umanita’ in un unico mondo casa comune dell’umanita’ intera.!

Come possiamo sperare di far cessare la guerra, di fermare la distruzione dell’ecosistema, di sconfiggere per sempre il fascismo, se non contrastiamo in modo efficace la violenza maschilista, schiavista e razzista, se non fermiamo il femminicidio?

So che la violenza maschilista e patriarcale e’ alla radice di tutte le altre.
So che la violenza maschilista e patriarcale spacca l’umanita’ in due, e negando la piena umanita’ e la piena titolarita’ di diritti alle donne non solo esse opprime con sadica violenza, ma disumanizza altresi’ gli uomini riducendoli a carnefici e complici di carnefici.

Sono un uomo, so che questo orrore mi riguarda, mi interpella, non voglio esserne complice.
Sono un uomo, so che oppormi alla violenza maschilista e patriarcale, alla violenza maschilista, schiavista e razzista, alla violenza femminicida, e’ il mio primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo