Il 5 giugno del 2016  entrò  in vigore la legge 76  “Cirinnà”, dal cognome della prima firmataria e relatrice del Senato, Monica Cirinnà (Pd).

La legge permette le unioni civili per le persone dello stesso sesso: con la dichiarazione all’ufficiale dello stato civile, infatti, i/le partner si impegnano per la reciproca assistenza morale e materiale e a vivere sotto lo stesso tetto. Inoltre, la legge Cirinnà regola le convivenze di fatto dichiarate all’anagrafe.

A più di un anno dalla approvazione della legge, mercoledì 22 novembre 2017 alle ore 15  in via della Lungara 19 ci si incontrerà Alla Casa Internazionale delle Donne per una valutazione sulla situazione in italia e nel mondo dei diritti LGBTI.

Il dibattito sarà introdotto da Fabrizio Petri di GLOBE MAE che ha organizzato l’incontro. Interverranno i parlamentari: Benedetto della Vedova , Monica Cirinnà, Sergio Lo Giudice, pia Locatelli, Luigi Manconi, Renata polverini, Alessandro Zan,  Maria Vignali,marco giusta. Seguiranno le relazioni di Bianca Pomeranzi, Sergio Strozzi del direttivo do Globe MAR.

Alle ore 16 è previsto un confronto introdotto da Carmelo barbarello e Antonio trinchieri del direttivo di Globe MAE  con le associazioni Agedo, Allaut, Amnesty International, Arcygay, Arcilesbica, cammini di speranza, CCO Mario Mieli, Certi Diritti, Digay Proget, Diversity Media Award, Edge, Equality, Famiglie Arcobaleno, Gaycenter, Gaycs, Lidu, Parks liberi e uguali, Polis Aperta, Rete Lenfort, Rete Genitori Rainbo.

Monica Cirinnà è stata la relatrice al Senato, Micaela Campana è stata relatrice  alla Camera.

Questo quanto l’On Campana ha dichiarato: “E’ passato un anno. Centinaia di coppie si sono unite e con loro hanno festeggiato famiglie e tanti amici. Lo abbiamo sempre detto che questa non era una legge per gli omosessuali, ma per il Paese intero. Per tutti i cittadini che dall’11 maggio 2016 hanno potuto iniziare a programmare, e perchè no, sognare il proprio futuro in maniera diversa. Siamo arrivati tardi ad una legge sulla vita familiare delle coppie omosessuali, però quella che abbiamo portato a casa è senz’altro una buona legge.  Questo provvedimento riconosce la ricchezza e la dinamicità dell’universo familiare, la pluralità delle scelte e delle esperienze che riassumiamo nel concetto di famiglia e con questa legge abbiamo alzato l’asticella dei diritti nel nostro Paese. In questi cinque anni il Parlamento ha lavorato sul tema dei diritti, cercando di colmare quei vuoti che da tempo cercavano risposte sul piano legislativo. Tuttavia il percorso è appena iniziato e siamo certi che la prossima legislatura sia quella giusta per poter discutere della parificazione dei diritti e una riforma complessiva delle adozioni”.