Una provocazione insopportabile il manifesto antiabortista apparso ieri in via salaria a Roma.

A pochi giorno dal 40esimo anniversario dall’entrata in vigore della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, siamo costrette a registrare oggi un nuovo ed ennesimo attacco alla legge 194 e all’autodeterminazione delle donne. Il manifesto anti aborto comparso su via Salaria, a firma del gruppo di pressione fondamentalista Citizengo, non è niente altro che una brutale strumentalizzazione del femminicidio oltre che l’emblema dell’ignoranza dei suoi artefici sui temi che tirano in ballo. Il femminicidio e la legge 194  sono cose ben diverse, perché il primo è la brutale uccisione di una donna in quanto tale, la seconda è una legge dello Stato. Non per altro, non abbiamo mai sentito questi signori prendere una posizione né preoccuparsi del numero crescente di femminicidi.

Se chi ha elaborato questo manifesto si fosse preso la briga di informarsi, avrebbe forse capito che non è di certo attaccando una legge che ha funzionato come deterrente all’aborto clandestino che si tutela la vita delle donne ma solo attraverso la sua corretta applicazione.

Quel manifesto, oltre a diffondere notizie false, tendenziose, discriminatorie e gravemente lesive dell’immagine della donna, dimostra anche un’abissale ignoranza su cosa sia il femminicidio. Ed è per questo che come Udi abbiamo intenzione di andare fino in fondo a questa vicenda, attraverso tutte le strade e con tutti i mezzi a nostra disposizione.