25 mila persone  al grido di libetà hanno raggiunto Piazza del Popolo. Il 12 dicembre il Coordinamento “Diritti senza confini” uno degli organizzatori della manifestazione  ha chiesto un incontro al ministro Minniti. Sono ancora in attesa di una risposta.  Vogliono che il ministro si pronunci   su cosa vuole fare con gli/le  invisibili.

“Oggi – hanno detto – è la giornata  di tutt* quell* che sono stat* confinat* nelle periferie, nelle campagne, di tutt* quell* che sono stat* colpit* da norme repressive. Ma è la giornata soprattutto per dire che chiediamo giustizia sociale, libertà di circolazione e diritti”.

 

Una manifestazione che ha visto sfilare prevalentemente uomini, perché le donne migranti soffrono la condizione di una più difficile socializzazione. Quelle che c’erano  stavano soprattutto  dietro gli striscioni che chiedevano il diritto ad abitare, a  stare sotto un tetto, non dentro ad una tenda dove sono state costrette a vivere dopo gli sgomberi o gli sfratti.

“E’ la nostra giornata- hanno detto –   siamo tutti in piazza.”  E’ un corteo meticcio con in testa migranti, provenienti soprattutto dai Paesi dell’Africa centrale, seguiti poi dai movimenti per l’abitare, centri sociali e studenti. Tra gli slogan: “Libertà senza confini” e “Permesso di soggiorno per tutt*” e “la legge sullo Ius Soli deve essere  approvata subito”

Alla manifestazione che si è svolta pacificamente dall’inizio alla fine c’era tutto il ‘mondo antirazzista’: dall’Usb alla Coalizione Internazionale Sans-Papiers, dai movimenti per i diritti all’abitare a studenti, alle realtà della sinistra. Prima della manifestazione televisioni e radio hanno riportato le dichiarazioni delle forze dell’ordine che prevedevano incidenti e provocazioni a causa di possibili infiltrati provenienti da altre città.

Per evitare incidenti chi ha organizzato la manifestazione ha collaborato con le forze dell’ordine.   Infatti ieri nel tardo pomeriggio si è svolto un tavolo tecnico in Questura a cui hanno partecipato anche gli organizzatori del corteo che avrebbero assicurato lo svolgimento pacifico della manifestazione. E’ ststo concordato il divieto di indossare caschi e indumenti per travisarsi come anche portare oggetti contundenti e artifizi pirotecnici.

Nel promuovere la menifestazione   è stato sottolineato come siano  i dannati della globalizzazione e delle politiche antisociali imposte dall’Unione europea e dalla Banca centrale europea (BCE) alle popolazioni d’Europa e d’Italia, che privano le persone del reddito, del lavoro e dell’alloggio indipendentemente dalla provenienza geografica. Tra i punti della piattaforma: la libertà di circolazione e di residenza; la solidarietà, l’antirazzismo e la giustizia sociale; la regolarizzazione dei migranti presenti in Italia; il diritto di cittadinanza, l’abolizione di “leggi repressive”.