L’Archivio Centrale dell’UDI riceve quotidianamente richieste di consultazioni da ricercatori/trici, giornaliste e storiche sulla storia politica e sociale delle donne in Italia, tuttavia l’incontro con Carlo Zaia è stato uno dei più originali. Da quattro anni, infatti, sta girando l’Italia in cerca di tutti i numeri de Il Pioniere, giornale per ragazzi dagli anni ’50 ai ’70. La scoperta, che gran parte del materiale era presente nell’Archivio Centrale dell’UDI, ha suscitato interesse visto l’intrecciarsi della vita politica dell’UDI con quella dell’A.P.I. (Associazione Pionieri d’Italia) che pubblicava il giornale.

È qui, dunque, che nasce l’idea di un seminario in collaborazione con il CRAP (Centro Ricerche Associazione Pionieri) su Il Pioniere, l’UDI e Noi Donne, che per un periodo lo pubblica tra le sue pagine. Abbiamo scelto il 5 maggio alle ore 10,00 come data e il “Il Baloon nell’archivio. Quando Noi Donne incontrò Il Pioniere” come titolo. Il luogo è l’Archivio Centrale dell’UDI in via della Penitenza 37 a Roma.

Un pò di tempo fa,- scrive Carlo Zaia –  mentre cercavo di mettere in ordine la mia casa, ho visto un pacco nascosto in cui ho ritrovato conservati vecchi giornaletti che uscirono in edicola dal 1963 al 1966, di cui mi ero dimenticato da circa cinquanta anni, che rappresentarono una parte importante della mia adolescenza e credo di tanti altri miei coetanei.  Che sorpresa trovare, incartati con un vecchio giornale d’epoca, “”I Pionieri del giovedì””. La raccolta partiva dal n° 1 del giugno 1963 all’ultimo numero uscito del dicembre 1966, di quella serie mancavano solo una trentina di numeri in originale ora ritrovati.

Pionieri a Bologna

 

“”I Pionieri del giovedì”” con il “”Pioniere”” e il “”Pioniere supplemento Noi Donne”” rappresentarono per la mia generazione un momento qualificante di una cultura progressista per i ragazzi degli anni cinquanta e sessanta dell’altro secolo. Questi giornali erano l’organo dell’Associazione Pionieri d’Italia, organizzazione che rappresentò un momento importante di sviluppo culturale dei giovani, del dopo fascismo, che voleva ricercare un nuovo modello di crescita e di partecipazione non bigotta con al centro gli adolescenti, uomini del futuro. Purtroppo questa esperienza per vari motivi falli e anche il suo tentativo riproposto dagli autori a meta degli anni 70 non ebbe successo. La cosa che fa pensare è  stata la rimozione dell’Associazione Pionieri d’Italia nella storia e anche nella cultura di sinistra.  Cercare il “”Pioniere”” (uscito dal 1950 al 1962, poi sull’Unità del giovedì dal 1963 al 1966, come supplemento di “NOI DONNE” dal 1967 al 1968 e infine come pagina di NOI DONNE fino a marzo del 1970) nei siti web non si trovava traccia se non con pochissime parole. Non esisteva, rintracciabile, nemmeno un archivio organico completo di tutti i giornaletti usciti. Personaggi come Cipollino, Chiodino, Atomino, Pomodoro, Pif,  Aquila Bianca, il Gabbiano Rosso… non li ricordano quasi nessuno nel mondo dei  lettori di fumetti e sono solo nell’oblio di vecchi nostalgici della mia generazione. Trovata questa situazione ne ho parlato con il mio amico d’ideali e d’infanzia Roberto e abbiamo deciso di cercare di fare un recupero storico, di metterlo a disposizione di tutti, di ricostruire, senza nostalgia, la storia e una parte della cultura di sinistra quasi completamente dimenticata.

Abbiamo deciso l’apertura di questo sito Il Pioniere  gratuito che vuole anche cercare e avere come obiettivo trovare amici, amiche, compagni e coompagne (parola quasi sparita) che sono disposti a ricostruire insieme un pezzo importante della propria identità e metterla a disposizione di chi vuole osservarla.